19.11.2017: ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’ – TESTIMONIANZE 1

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Pubblichiamo alcune delle testimonianze che sono state raccolte per il 19.11.2017 in occasione  della Giornata Mondiale dei Poveri.


A SAVONA – EMPORIO DELLA SOLIDARIETA’

Ogni settimana metto a disposizione un po’ del mio tempo prestando servizio, insieme ad altri volontari, presso l’Emporio della Solidarietà gestito dalla Caritas.

L’ Emporio è stato inaugurato l ‘ 11 dicembre 2015, la sua apertura, nella Diocesi di Savona, è stata un segno tangibile e concreto di condivisione del cammino con i poveri, in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. In mezzo ai tanti bisogni, alle tante necessità, quella del cibo resta essenziale; è un fatto di sopravvivenza.

L’ Emporio distribuisce generi alimentari compresi surgelati e frutta e verdura; è strutturato come un vero e proprio supermercato, con gli scaffali, i carrelli per la spesa, i frigoriferi ed una cassa alla quale si accede per spendere i punti della tessera personale.

Le persone che accedono all’Emporio acquistano una maggiore dignità rispetto alla modalità di distribuzione del pacco viveri, infatti possono gestire in modo autonomo le proprie necessità scegliendo i vari prodotti in base ai propri gusti. Noi volontari siamo un gruppo variegato, con la nostra personalità, i nostri caratteri, con pregi e difetti, ma che con tanta pazienza e buona volontà, sappiamo amalgamarci e riusciamo a formare un gruppo unito.

Spesso è necessario perdere la propria idea, non imporre la propria volontà, per non creare attriti. Da parte mia per poter raggiungere e mantenere questo rapporto di amicizia e collaborazione, cerco di vedere ciascuno con occhi nuovi ogni volta che ci incontriamo.

Cerchiamo momenti di condivisione, anche con gesti semplici, come la gioia di un caffè preparato con la moka. Questa è la premessa indispensabile per poter accogliere le persone in un clima disteso e sereno, essere uniti fra noi. Solo così potremo offrire, oltre il servizio di distribuzione viveri, anche, non meno importante, il contatto umano, il nostro ascolto delle reali difficoltà di ciascuno.

Ti rendi conto che spesso la persona che ti sta di fronte, non cerca la soluzione del suo problema, ma solo di essere ascoltata. E’ importante espletare bene le proprie mansioni, anche quelle più “umili” come lavare il pavimento ed i servizi, lasciando momentaneamente le preoccupazioni e i problemi fuori dalla porta.

Il passaggio del messaggio di Papa Francesco. “ Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana….per mettere in pace la coscienza”, mi ha fatto riflettere sul mio essere volontario. La mia azione non si deve fermare nel servizio all’Emporio, ma deve diventare il mio stile di vita in qualsiasi ambiente.

Lo stimolo maggiore che mi spinge a svolgere il mio servizio di volontariato, pur con i miei limiti, sono le parole di Gesù: “ Ogni volta che avrete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me”. Il contatto con le persone che frequentano l’Emporio, lascia sempre qualcosa che non puoi misurare, ma che ti arricchisce. Ogni volta ricevo molto di più di quanto posso offrire.

Terminando con le parole del messaggio del Papa. “ I poveri non sono un problema; sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo.”

Quiliano, 13/11/2017 Giampaolo Allori 


A CHIAVARI – SOSTEGNO ALLE DONNE INCINTE BISOGNOSE DI AIUTO

Da quindici anni, e cioè dalla sua costituzione, faccio parte con mio marito Paolo ed altri del Movimento del Centro di Aiuto alla Vita o CAV di Chiavari e Sestri Levante che, come gli altri analoghi centri italiani, affianca le donne incinte, bisognose di aiuto, che liberamente decidono di portare a termine la gravidanza. Il nostro aiuto consiste nel fornire loro i generi di prima necessità per neonati, quali latte in polvere e pannolini, ma anche abbigliamento, carrozzine, passeggini, giocattoli e tanto altro.

E’ appena il caso di dire che, se l’aiuto materiale è necessario, non lo è meno l’accoglienza che dobbiamo riservare alle persone che si rivolgono a noi. In poche parole, dobbiamo “farci uno” con loro. Ed allora il rapporto diventa facile, nasce velocemente la confidenza e l’affetto reciproco. Le esperienze che continuamente si fanno sovente ci commuovono e ci inducono a ringraziare Dio dentro di noi. Potrei raccontare moltissime di queste esperienze, ma mi limito a due.

L’anno scorso una giovanissima mamma di tre bambini, nati con l’aiuto del CAV,  ci comunica di essere nuovamente incinta. Capisco subito che, questa volta, sarà difficile che porti a termine la gravidanza perché lei non lavora e il padre del concepito, non italiano, ha un’occupazione precaria e una retribuzione insufficiente. Ma, anche prescindendo da queste difficoltà, non vuole assolutamente saperne di questo nuovo figlio. Salto tutto un periodo di affettuoso e rispettoso accompagnamento della giovane per venire al pomeriggio del 18 dicembre, una domenica prima del Natale. Io con Paolo ed altri mi trovo su una piazza di Chiavari durante la Giornata del Volontariato. Mi arriva sul cellulare un messaggio della stessa ragazza: “ Ho deciso di rinunciare al bambino… domani vado a Genova… diversamente il mio compagno mi lascia”… La risposta è vista in unità da tutti noi lì presenti. Le diciamo che Dio è un Padre e non abbandona mai i suoi figli. E che anche noi, rispettando la sua volontà, cercheremo di esserle vicino…Segue oltre un’ora di suoi messaggi e di risposte, che conservo ancora. La ragazza è davvero disperata (“dalla vita ho avuto solo cinghiate”, scrive).

Il lunedì successivo è una giornata di silenzio, suo e nostro (anche se le preghiere si sono moltiplicate). Il martedì mi comunica di aver deciso di tenere il bambino. E scrive: “Alla fine ho deciso che avrei lottato per la mia bambina e avrei affrontato tutto con o senza il padre. Le volontarie del CAV mi sono state molto vicine, come in una famiglia e per me lo sono, una famiglia con cui posso sempre confrontarmi e su cui posso sempre contare”. Ora la piccola è  una gioia  per la mamma!

La seconda esperienza è di quest’anno, anzi è recentissima. E la riassumo velocemente:  la giovane madre di due bambini, molto piccoli, nei mesi scorsi perde il marito, ucciso da un’emorragia cerebrale a trentanove anni. Al Centro di Aiuto alla Vita, oltre alle solite cose, chiede un passeggino a due posti. Ma il Centro ne è sprovvisto. Passeggini a un posto ce ne sono, ma a due…Mi dò da fare in tutte le direzioni, ma non lo trovo. Allora mi rivolgo a Dio. Senti, gli dico, tu hai fatto avere a Chiara un paio di scarpe n. 42…e io ho bisogno di un passeggino a due posti.

Sabato scorso incontro un’amica che vedo saltuariamente. Mi ferma e mi chiede: Graziella, ti occupi sempre del CAV? Alla mia risposta affermativa mi dice di avere un passeggino quasi nuovo, già usato per le sue nipotine. Senonchè, dice, è…a due posti! Non potevo crederci. A stento ho trattenuto le lacrime. Quando ho telefonato alla mamma interessata non smetteva di ringraziarmi. Ma noi sappiamo a chi vanno questi ringraziamenti! Sì, Dio è davvero nostro Padre e non si lascia mai vincere in generosità!

Chiavari 13/11/2017 Graziella Venzano

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Una risposta a “19.11.2017: ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’ – TESTIMONIANZE 1”

  1. L’emporio di Savona fantatistico perché la gente può scegliere quello che poi effetivamente gli serve e così non si spreca nulla. Esperienza pacchi confezionati che parte del cibo rimaneva initilizzato

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