ESPERIENZE DI ACCOGLIENZA A VENTIMIGLIA

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Ventimiglia, città di confine, si è trovata a dover affrontare da oltre un anno, il problema epocale dei flussi migratori. 

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Centinaia di persone sbarcate sulle coste meridionali dell’Italia, provenienti soprattutto dall’Africa e dal Medio Oriente (Sudan, Nigeria, Eritrea, Siria ecc.) che fuggono da guerre, conflitti interni, povertà, con il sogno di raggiungere un paese dell’Europa dove trovare un lavoro e migliorare la loro condizione. Tantissimi ragazzi, talvolta minori, ma anche intere famiglie con bambini.

Il problema si è aggravato nella primavera scorsa, a seguito della chiusura del centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa, che era stato creato nell’estate del 2015; chiusura effettuata a seguito delle proteste dei residenti che abitavano nelle vicinanze. Questo però non ha interroto l’arrivo dei migranti, il cui obiettivo era ed è tuttora quello di attraversare il confine francese e raggiungere un paese del nord Europa, confine francese sempre più presidiato e chiuso al passaggio dei migranti.

C’erano centinaia di persone accampate davanti alla stazione ferroviaria, lungo il greto del torrente, sulla spiaggia, alla ricerca di un pò di cibo e di un riparo per dormire.

A seguito di questo c’è stato il gesto coraggioso da parte del  Vescovo di ospitare tante persone nei locali della Chiesa di S.Antonio, gesto che si colloca nella logica degli appelli del Papa a non avere paura di accogliere coloro che per necessità o disperazione, spesso in pericolo di vita, sono costretti a lasciare il loro paese. Da qui l’appello alle persone di buona volontà, a dare un aiuto, ognuno con le proprie possibilità, a persone bisognose di tutto.

La comunità locale del Movimento dei Focolari ha accolto l’appello con grande gioia e si è messa a  disposizione per aiutare i migranti.

Di seguito riportiamo due esperienze legate a due realtà che bene esemplificano l’ amore fraterno e lo spirito di servizio che animano le iniziative sorte a supporto dei migranti. La mensa, in particolare, grazie alla collaborazione di tante persone di buona volontà è riuscita a garantire 2 pasti al giorno a diverse centinaia di migranti, gestendo in autonomia una situazione che, fino alla riapertura del nuovo campo della Croce Rossa, rischiava di divenire ingestibile.

Piera Palmero ci parla della Mensa allestita nei locali della Chiesa.

Era il 2 giugno, festa della Repubblica, quando abbiamo iniziato a preparare il pranzo nei locali della Chiesa; abbiamo cucinato un buon cous cous con verdure e pollo, servendo circa 300 pasti. Il nostro lavoro è proseguito settimana dopo settimana e continua tuttora seppur con numeri più limitati. Durante l’estate abbiamo avuto presenze sempre più numerose, siamo arrivati a servire anche mille pasti riuscendo a impegnare molte persone nell’aiuto. Nei giorni precedenti il nostro servizio si doveva provvedere all’acquisto dei prodotti, alla loro preparazione, le verdure venivane pulite nelle case e si faceva bollire di volta in volta il riso o le patate.IMG-20161101-WA0015

C’è stata una grande mobilitazione da parte della popolazione, c’era chi serviva la colazione, chi preparava il pranzo e la cena, chi portava generi alimentari o vestiario. Sono arrivate a dare una mano anche persone dalla vicina Francia, in particolare la Comunità Mussulmana di Nizza si è adoperata portando il cibo per la cena. I medici si sono messi a disposizione per visitare e curare gratuitamente i migranti affetti da patologie dovute soprattutto ai lunghi e faticosi viaggi nel mediterraneo.IMG-20161030-WA0012

E’ stato un periodo faticoso ma esaltante perchè tra noi volontari si è creato un clima molto bello di amicizia e solidarietà. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere molte persone arrivate da lontano che, grazie alle vacanze estive, venivano e chiedevano di poter aiutare. Un’altra cosa molto bella è stato il contatto con i migranti. Non era facile comunicare, solo alcuni parlano inglese o francese,ma un sorriso un abbraccio ci ha dato la possibilità di esprimere la nostra vicinanza a questa umanità sfortunata. Ci siamo molto arricchiti dentro, Gesù ci ha guidati, un’esperienza che non può lasciare indifferenti. Abbiamo ascoltato le loro storie di dolore, le loro aspirazioni che sono prima di tutto quelle di attraversare un confine, un’azione molto semplice per noi, per loro quasi impossibile.

Tutti noi abbiamo capito che la paura del diverso va sradicata con la conoscenza e l’incontro. In città, infatti, ci sono stati problemi perchè taluni affermavano che la presenza di tanti stranieri avrebbe creato problemi di ordine pubblico, furti, aggressioni, malattie. Fortunatamente questo non si è verificato.

Tante persone sono arrivate, tante persone sono partite, lasciando anche un pò di tristezza nei nostri cuori. Alcuni li abbiamo seguiti con i messaggi, sappiamo che sono riusciuti a raggiungere il luogo desiderato, altri sono stati respinti dalle autorità francesi.

Un’altro aspetto da sottolineare è stata la disponibilità di molti migranti, ad aiutare nella preparazione dei pasti, nella pulizia; è stato molto bello lavorare tutti insieme, ognuno si esprimeva nella propria lingua o in quella dei gesti. IMG-20161101-WA0012Il nostro lavoro continua, un giorno alla settimana, con numeri inferiori in quanto le autorità preposte hanno allestito un campo di accoglienza gestito dalla Croce Rossa ubicato alla periferia della città.

Noi lavoriamo sempre nei locali della parrocchia dove trovano rifugio soprattutto donne sole, minori e famiglie con bimbi piccoli.

La nostra speranza è che finalmente i governi europei e le istituzioni internazionali, trovino tutti insieme una soluzione a questa immane tragedia. Non si costruiscano muri, non si alimentino le guerre.

Paola Amoretti ci racconta della sua esperienza nell’ambulatorio medico.

IMG-20161110-WA0009Da circa quattro mesi mi reco una volta alla settimana a Ventimiglia presso l’ambulatorio Caritas Intemelia e presto servizio per le urgenze come medico e come odontoiatra , come sono in realtà le mie competenze. Ho dotato il servizio di kit odontoiatrico mono-uso e di telini monouso e medicazioni e cementi che possono essere utili per un intervento di primo soccorso odontoiatrico. I farmaci che vengono dati ai pazienti provengono dal Banco Farmaceutico e dall’Asl locale. In questo mesi ci siamo coordinati meglio con altri medici, famacisti,e infermieri con turni organizzati. Il clima tra noi è di vera collaborazione e spesso sono gli stessi pazienti migranti che parlano inglese o francese e ci fanno da traduttori con l’arabo. Una volta uno di loro mi ha chiesto un paio di scarpe n° 42… e non potendo fornirle subito l’ho inviato al servizio della distribuzione vestiti e insieme agli altri abbiamo pregato per lui.

La comunità locale di Imperia e Ventimiglia

IMG-20161110-WA0002Guarda la galleria fotografica preparata dai volontari

 
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Una risposta a “ESPERIENZE DI ACCOGLIENZA A VENTIMIGLIA”

  1. Belle queste esperienze dove non si stà a vedere le ragioni politiche, le dicerie, le paure e i pregiudizi ma…ci si butta a capofitto ad amare un prossimo che ha bisogno .
    Avere l’ occhio semplice : vedere solo Gesu’ nell’altro e insieme cercare di aiutarlo nelle sue necessità.

    Bella questa comunità di Ventimiglia.
    LORI

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