A La Spezia due iniziative contro il gioco d’azzardo

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L’associazione “No slot-Riprendiamoci la vita” di La Spezia, che si occupa di attività di sensibilizzazione sulle ludopatie, ha organizzato per il giorno 18 aprile due conferenze:una per gli studenti al mattino e l’altra per la popolazione, nel pomeriggio. Alla mattina l’ospitalità del dirigente scolastico, prof. Paolo Manfredini, ha permesso di radunare presso l’Auditorium dell’Istituto Fossati circa 300 studenti di vari Istituti spezzini. Il tema del gioco d’azzardo è stato affrontato dall’attore e autore teatrale Fabrizio Giacomazzi e dall’attrice Giuliana Manganelli, con lo spettacolo “Il Peluche“. FabrizioGiacomazzi

Lo spettacolo è nato da un’idea di Fabrizio Giacomazzi, elaborata dopo aver partecipato a una giornata Slot Mob a Genova. La rappresentazione è un contributo alla campagna di sensibilizzazione contro la ludopatia: un insieme di monologhi, accompagnati da alcuni brani musicali, che ha come protagonisti due vittime del gioco, sole e disperate, le quali riusciranno a imboccare la via d’uscita dalla dipendenza, grazie allo sguardo indulgente e privo di giudizio delle persone accanto. La frase di Papa Francesco :”Non lasciatevi rubare la speranza” costituisce l’augurio che alla fine della rappresentazione viene rivolto ai protagonisti e al pubblico. Il pomeriggio, nell’ incontro tenutosi presso la sala Convegni di TeleLiguria Sud, la tematica e’ stata approfondita grazie al giornalista Carlo Cefaloni, autore del libro “Vite in gioco-Oltre la Slot economia”. La presentazione è stata condotta dalla Prof. sa Francesca Dal Degan, da Federica Andreani e da Luca Corona che hanno sottolineato come il titolo “Rimettiamoci in gioco”,avesse l’intento di ridare il vero senso alla parola “gioco”,non più associata all’azzardo ma alle relazioni tra gli uomini.

Carlo Cefaloni ci ha fatto aprire gli occhi su come il gioco si stia trasformando da bene relazionale a bene di mercato altamente speculativo, nelle mani di poche grandi “multinazionali” che incassano enormi capitali a discapito dei più fragili e dei più deboli, ricevendone paradossalmente autorizzazione dallo Stato. L’ indignazione verso questa economia che incentiva attività chiaramente orientate alla distruzione della dignità della persona, deve spingere ad agire a livello civile, cosa che tra l’altro sta già avvenendo in molte città grazie a iniziative come, per esempio,  Slot Mob.

Le conferenze sono state seguite con grande interesse: anche se i giovani sono stati un pò rumorosi e distratti siamo fiduciosi che si siano portato via poche parole che riaffioreranno alla mente nei momenti opportuni. Alla conferenza del pomeriggio c’è stato ascolto attento, interesse e interventi molto appropriati. Lo spirito di collaborazione che si è creato tra gli organizzatori porterà sicuramente a sviluppare nuove iniziative, sempre in questo campo.

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