Domenica 20 Dicembre, a Genova, si è concluso il progetto “Moschee aperte” promosso dal Secolo XIX che in due domeniche consecutive ha permesso a visitatori di ogni religione di accedere ai diversi luoghi di culto islamici presenti sul territorio genovese, al fine di ritrovare lo spirito di fratellanza e di dialogo.
Questa giornata di chiusura, ricca di iniziative, si è svolta presso il Centro Culturale Islamico di via G.B. Sasso, a Sampierdarena, che ha accolto numerosi visitatori in un’atmosfera di amicizia e di pace. E proprio la parola pace è stata al centro delle canzoni cantate, in occasione di questo evento, da un gruppo di bambini di religione islamica che con le loro voci pure e sincere hanno detto di voler vivere in una Genova di pace. Il sindaco Marco Doria, presente all’evento, ha parlato di convivenza pacifica, rivolgendo la sua attenzione in particolar modo ai bambini di ogni nazionalità e di ogni credo: “Qui a Genova – ha detto – vanno tutti a scuola insieme, si conoscono bene e condividono tutto e allo stesso modo anche gli adulti dovrebbero prendere esempio dalla loro bontà e spontaneità per crearsi un mondo dove non esistano barriere e discriminazione, ma solo tolleranza, pace e amicizia.”
Il primo grande segno significativo di questa volontà è stato dato durante l’incontro dallo scambio di segni di pace tra Imam, rappresentanti dell’Arcidiocesi di Genova, rappresentanti della comunità ebraica genovese e della Chiesa cristiano-ortodossa, nonché dalla numerosa partecipazione di cittadini appartenenti a diverse culture e religioni. Tra questi un gruppo della Comunità di Sant’Egidio e uno del Movimento dei Focolari.
La giornata si è conclusa con un momento conviviale di scambio e saluti accompagnati dalla degustazione di focaccia genovese, tè e dolci arabi.
Con la speranza che il progetto possa realmente avere un riscontro positivo nella vita quotidiana, è stato dato l’arrivederci al 2016.
Zahra Jarib e Francesca Bagnasco
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/12/20/ASfwAvr-multiculturale_accoglie_religioso.shtml
http://focolareliguria.altervista.org/wp-content/uploads/2015/12/Moschee-aperte_13dic15_SGianti.doc
L’incontro alla moschea di Sampierdarena è stato proprio una festa: volti sorridenti, colloqui d’amicizia, strette di mano calorose tra musulmani, cattolici, ortodossi, ebrei e persone di buona volontà. Certamente un modo per creare una cultura di pace.
Molto bello quanto espresso unanimemente dai rappresentanti delle varie Chiese, Religioni e autorità: tutti hanno sottolineato l’importanza di eventi di questo tipo per creare sempre più un clima di pace e fraternità. In particolare mi ha colpito quanto detto dall’Imam di Via del Campo: “Non posso parlare male dell’altro perchè l’altro sono io.” Il direttore del Secolo XIX ha invitato ad inviare al giornale qualsiasi esperienza positiva di dialogo che verrà inserita in una nuova rubrica ad hoc.
L’Imam Hussein ha interpellato espressamente Emanuele Pili (giovane dei Focolari, ndr) perchè aggiornasse tutti dell’esperienza in corso tra i giovani dei Focolari e un gruppo di ragazzi musulmani. E anche una giovane musulmana, nel suo intervento, ha citato la suddetta esperienza come esempio di un dialogo positivo e costruttivo, da incoraggiare.
Orietta Masieri
Ecco quanto mi sono portata via da questo incontro:
– essere accanto alla gente, mescolati fra tutti, senza alcuna preoccupazione, senza alcun interesse
– vedere con stupore che gli altri colgono e accolgono il dono dell’amore disinteressato
– accorgersi di quanto gli altri ti danno, in una reciprocità veramente paritaria
E tornare a casa convinti che Dio è amore, che insieme a tutti (cristiani, musulmani, agnostici) viviamo e ci muoviamo in Lui.
Non so se questo assomiglia alla scintilla rivoluzionaria che ha mosso Chiara e le sue prime compagne, non mi serve analizzare o valutare … so che l’ho sentita accanto a noi e ho avvertito una grande felicità e libertà di essere adesso quelli che siamo.
Maria Rita Topini
Molto incoraggiante !!! Veramente bello !!
Grazie, Oscar