2 Risposte a “OPINIONI – CATTOLICI E POLITICA: CONSIDERAZIONI FINALI”

  1. Aggiungo qualche riga per esprimere il mio parere sulle domande che si pongono, e ci pongono, molte persone circa il prevedibile, grosso successo di Salvini e di Di Maio anche alle prossime elezioni europee. Sappiamo che il primo è dato attualmente al 31/32 % e il secondo al 26/27 %. E tanta gente si stupisce e si chiede: com’è possibile tutto questo? A me sembra chiarissimo (ma siamo in molti a pensarlo) che i populisti italiani stiano pescando a piene mani in quella “classe media” (di impiegati, professionisti, insegnanti, artigiani…) che negli anni ha perso la sua soddisfacente posizione mediana, a partire da quella economica. Si tratta quindi di un voto di reazione, di rabbia e di…speranza. Lo stupore può stare semmai nel fatto che la cosa è avvenuta in modo rapido e inaspettato. Il rimedio a una situazione del genere sta in una politica di investimenti economici (come ha pure affermato oggi stesso il governatore della Banca d’Italia), tale da ridare anche nuovo respiro alla “classe” suddetta. E tutto ciò rende ulteriormente evidente la necessità e l’urgenza dell’impegno politico unitario dei cattolici italiani. Paolo V.

  2. Grazie Paolo, per aver sollevato questo argomento molto importante. Dalla “caduta” della prima repubblica, non avvenuta in modo democratico, ma credo decisa a tavolino ha segnato le sorti di molti partiti che all’epoca erano al governo, : Democrazia Cristiana, Partito socialista, Partito Social Democratico, Partito Liberale e Partito Repubblicano, il famoso penta partito, l’azione giudiziaria che ne ha determinato il ridimensionamento a piccoli partitini se non addirittura l’estinzione, ha evitato di “toccare” altri partiti, allora all’opposizione che erano a loro volta coinvolti nel “sistema” tangenti. All’inizio questa operazione è stata accolta con grande soddisfazione dai cittadini italiani, compreso quelli che credevano nei partiti coinvolti, anche se ha generato, almeno inizialmente, sgomento e delusione, questi sentimenti a breve si sono trasformati in ottimismo e speranza con la certezza che chiunque avesse governato dopo avrebbe messo al primo posto il bene comune. E’ da questo momento che è nata una bella idea, ovvero vivere e testimoniare che si più vivere la fraternità in politica e che un politico attraverso questa può diventare santo. Così i cristiani si sono “divisi” chi si è impegnato a destra e chi a sinistra.

    Personalmente credo che abbiamo perso una grossa opportunità, infatti a mio avviso, nonostante molti tentativi non siamo riusciti a realizzare questa idea, e anzi i cristiani sono stati incapaci a portare nei loro schieramenti i valori cristiani e si sono appiattiti sulle idee del loro schieramento più che seguire la dottrina sociale cristiana, non solo non siamo riusciti a realizzare e testimoniare che si può vivere la fraternità ma si è reso anche molto difficile il dialogo, impegnati più a convincere il fratello alla nostra idea che amare il partito altrui come il proprio. Senza mezzi termini ritengo che questa esperienza sia stata un fallimento. Ora che fare, come possiamo ricominciare ? Ricordo che la Democrazia Cristiana non era votata solo dai cristiani convinti, ma anche da moltissimi non credenti, ma che vedevano in questo partito la possibilità di conservare quella libertà conquistata dopo il fascismo e la speranza di un futuro più roseo per loro e i propri figli, credendo che questo partito fosse l’unica possibilità per non permettere a partiti di ispirazione comunista di andare al potere.

    Fatta questa premessa, pur con le grandi difficoltà del momento, con lo sviluppo di nuove forze politiche non vedo altre soluzioni di concentrarci su un unico partito che non sia schierato ne a destra e nemmeno a sinistra che porti con forza e senza compromessi i valori cristiani, che riesca ancora ad unire, come era in grado la “balena bianca” tante idee e sensibilità. Credo che De Gasperi avesse ragione quando affermava “Solo se uniti vinceremo”.

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