Si è appena concluso il XXVI Congresso Eucaristico Nazionale che ha notevolmente impegnato la diocesi di Genova: ad iniziare dalla preparazione spirituale che lo ha preceduto.
La prima considerazione che ci viene da fare è la risposta del laicato genovese. La Diocesi aveva manifestato la necessità di 450 volontari per le attività logistiche. Non mancavano i timori, anche perché l’adesione era stata chiesta con oltre tre mesi d’anticipo. Oltre 600 i volontari genovesi che si sono messi a disposizione nei servizi più disparati. Oltre cinquanta persone dei Focolari hanno risposto all’appello della diocesi. Ci emozionava vedere anche persone di oltre 80 anni ed alcune con seri problemi di salute mettersi a servizio.
A noi Focolari è stato chiesto in particolare di curare in piena autonomia l’accoglienza nelle stazioni di Brignole e Principe nella giornata di venerdì 16. Si trattava di mettersi a disposizione delle delegazioni e delle persone che venivano a Genova. In 24 abbiamo svolto questo servizio. Noi due con Silvano a Principe, nel primo pomeriggio, abbiamo avuto la gioia di accogliere la nutrita delegazione di Trento. Un monsignore (forse il Vescovo) con diversi giovani. E noi a loro: “sapete, siamo stati a Trento da poco a visitare i luoghi di Chiara”. E subito la risposta: “Fiera di Primiero, Le Mariapoli, Piazza Cappuccini…” Erano quasi più informati di noi! Ed i loro occhi sorridenti parlavano chiaramente.
Un frutto che mi diceva un amico di C.L. è stata la stretta collaborazione tra aderenti ai diversi Movimenti. E si: eravamo tutti Chiesa al di la dell’etichetta.
E poi l’attenzione all’altro. Pino, arrivato alla Messa d’apertura del giovedì in ritardo, riceve subito il posto a sedere da un signore (non giovanissimo) mentre per Milena si recupera una sedia dal “retrobottega”.
Il culmine: la S. Messa di chiusura della domenica. Un bagno di folla eppure una funzione vissuta profondamente, ben consapevoli di quello che avveniva sull’altare. Un grazie sgorgava dal nostro cuore.
E poi tanti rapporti instaurati – tanti bei momenti vissuti profondamente. Un rinnovato amore per l’Eucarestia fonte della vita cristiana. Ma siamo certi che tutto è scaturito dalle adorazioni Eucaristiche cui abbiamo partecipato, negli scorsi mesi, nella chiesa di Santa Marta. Lì abbiamo visto la chiesa riempirsi: e sin oltre le ore 20 e di giorno feriale!. La Chiesa è viva !… Ripartiamo riconfermati nella nostra vocazione di cristiani e di figli di Chiara.
Milena e Pino Serpico
Un’esperienza forte e significativa
La partecipazione come volontaria al Congresso Eucaristico Nazionale è nata dal mio sì immediato ad una richiesta del Movimento e si è concretizzata in una forte esperienza spirituale, ecclesiale, culturale ed umana.
Esperienza spirituale in quanto cammino di preghiera e di comunione, avviato con una preparazione accurata e puntuale e concluso con la partecipazione alle celebrazioni eucaristiche, vissute con profondità, pur nella loro spettacolarità.
Esperienza ecclesiale in quanto mi sono sentita “Chiesa”, al di là dell’appartenenza ad un movimento, pur nella specificità della mia vocazione e formazione.
Esperienza culturale in quanto mi ha arricchito di nuove conoscenze storico-artistiche, non finalizzate a se stesse o al perfezionamento di un patrimonio personale, ma come condivisione con gli altri.
Esperienza umana in quanto ricca di rapporti interpersonali con persone diverse per ruolo ed impegno, di contatti con realtà di dolore vissute con dignità, forza, speranza e pure con fede. Nel dolore in piedi, ma supportati dalla preghiera e dall’amore concreto, fatto anche di piccole cose, di altri.
Infine, la sfida a mettermi in gioco ha avuto una ricaduta positiva nella quotidianità: mi sento più forte – e nella spiritualità – prego di più.
Paola Tonelli
Un gradito incontro
In ferie, sino a quasi metà settembre, ad Ischia abbiamo chiesto al parroco (appena quarantenne) della chiesa che lì frequentiamo perché non venisse a Genova al Congresso Eucaristico.
Lui aveva ricevuto l’invito dal Suo Vescovo, ma era molto dubbioso e, sino ad alcuni giorni prima del Congresso, non si era prenotato. Il nostro invito gli è sembrato un segno dal cielo e, seppur fuori tempo massimo, si è prenotato insieme alla responsabile diocesana delle catechiste di Ischia.
Arrivano a Genova venerdì mattina e, ovviamente, noi ci siamo messi a loro completa disposizione (servizi di volontariato diocesani permettendo).
I due si sono subito immersi nel programma del Congresso Eucaristico. Hanno colto e apprezzato la profonda fede che si respirava tra tutti. Un programma semplice, ma che portava l’Eucarestia nei luoghi più vari, tra la gente. L’Eucarestia in uscita!… E poi un bagno di popolo.
Un altro dei motivi che aveva indotto il sacerdote a partecipare al convegno era stata l’ammirazione per il Cardinal Bagnasco.
Parole del sacerdote di Ischia:
“E’ il mio cardinale preferito sin dalla giornata della GMG di Sidney del 2008. Allora ero seminarista. Alla GMG un sacerdote aveva ammonito la folla di giovani affinché la smettessero di girare filmini e scattare foto con gli smartphone per concentrarsi sulla celebrazione. Un gelo era sceso sulla platea. Intervenne, subito, il Cardinal Bagnasco a giustificare e incoraggiare i giovani. Poche frasi e la platea ritornò a sorridere. Questo evento mi fece meglio comprendere la figura di quest’uomo nel quale vedo molto la figura di Paolo VI.
Sabato, dopo il pranzo al Ducale, ci troviamo in piazza Matteotti. Ho visto spuntare un cappellino rosso attorniato da alcune persone. Se è il Cardinal Bagnasco lo fermo, mi sono detto. Mi sono bloccato in mezzo alla strada ad attenderlo. Lui vistomi, già da lontano mi sorrideva. Appena arrivato mi sono presentato. Sua Eminenza io sono della diocesi di Ischia. Ho grande stima di Lei sin dalla GMG di Sidney. Lui inaspettatamente mi ha abbracciato con una mano dietro la schiena e con l’altra mi accarezzava la testa. “Grazie… grazie di essere venuto.” Sentivo il suo sudore mescolarsi col mio. Sono stati lunghi momenti indimenticabili. Gli ho, poi, presentato la responsabile delle catechiste. Lui l’ha salutata caramente e poi, infilando una mano in tasca, le ha donato la sua catenina del rosario che porta impressa la Madonna della Guardia e nel retro le effige cardinalizie. E poi, rivolto a me, quasi per scusarsi: “mi dispiace, ne ho solo una.” E’ stato un dono del cielo l’incontro con Lui, la cui profonda fede traspare da ogni poro. E poi, chi dice che è col naso in su si sbaglia di lungo. Forse la sua timidezza così lo può far sembrare, ma invece è molto vicino alla gente, questo piccolo grande uomo di Dio!…”
I nostri amici sono rimasti molto sorpresi e colpiti della bellezza di Genova, che hanno definito la Napoli del nord, ma nella sua parte bella. Stupiti dai palazzi, dalla ricchezza storica, dalle viste sul mare e sulla città (esempio spianata Castelletto).
E si: forse solo noi genovesi non apprezziamo la nostra città!….
Un altro dono del Congresso Eucaristico per noi è stato il bel rapporto con i nostri amici di Ischia che non conoscevamo e che ci siamo ripromessi di rincontrare presto.
Pino e Milena Serpico
Infine un vivo ringraziamento a Rosalba Poli e Andrea Goller – referenti del Movimento dei Focolari a livello Italia – per essere venuti a Genova e aver vissuto insieme a noi e a tutta la Chiesa italiana le giornate straordinarie di questo Congresso Eucaristico.
Grazie ai Coniugi Serpico e a Paola Tonelli per aver arricchito in maniera così bella il “quadro” del Congresso:
chissà quanti altri di noi potrebbero raccontare la loro esperienza!
Per quanto mi riguarda, mi sento in perfetta sintonia con Paola riguardo al “sentirsi Chiesa” assieme ai tanti altri Movimenti e Associazioni. Ffra i vari momenti vissuti nell’ambito del Congresso, è stato interessante, e fonte di gioia, che alcuni di noi, chiamati all’improvviso per “dare una mano” alla vigilia del Congresso, si siano ritrovati a lavorare in unità e a fianco di altre persone nei locali del palazzo della Borsa. Anche con questo pur modesto apporto, mi sembra che si sia contribuito al grande lavoro organizzativo dell’evento. L’importante comunque è avere in cuore un amore più grande per Gesù Eucarestia e sia passato a tanti il “messaggio” del Congresso.
Agostino