FISCHIA IL VENTO E INFURIA LA BUFERA…I CRISTIANI E LA TUTELA DEL CREATO

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Vista l’ attualità dell’ argomento, ripubblichiamo questo articolo in data odierna,

Con ancora un Grazie a Paolo Venzano


Non è forse pertinente richiamare alla memoria il famoso canto partigiano, scritto dal giovane medico e nostro conterraneo Felice Cascione e reso celebre dalla solenne melodia di Katiuscia. Ma, astraendolo dal drammatico momento in cui fu scritto, quell’orecchiabile canto potrebbe pure intonarsi per i tragici eventi che hanno flagellato l’Italia negli ultimi giorni dello scorso mese di ottobre. Quel canto è infatti anche un forte invito e un incoraggiamento alla ripresa e al cammino dell’uomo sulla faccia della Terra!

Veniamo allora all’ eccezionale ondata di maltempo, con la speranza e con l’auspicio di rispondere, in modo semplice e chiaro, a tutti quegli interrogativi che molti di noi si sono posti.

Ormai tutti sappiamo che quei venti tempestosi, quelle incredibili mareggiate e quelle piogge torrenziali, con tutto quello che ne è conseguito, erano dovuti a un ciclone, a un vortice ciclonico di enorme intensità proveniente dal Nord Europa. Ma non tutti forse conosciamo la vera causa di tali eventi. Ossia che, alle spalle di tutto, sta quel riscaldamento globale che affligge da tempo il sistema terrestre (per la cronaca ricordo che l’anno in corso, da gennaio a giugno, per la nostra Terra è stato il quarto anno più caldo da sempre dal 1880). Nelle righe che seguono vorrei appunto dire qualcosa sull’argomento. E riportare quello che in proposito suggerisce il Magistero, anche più recente, della Chiesa cattolica.

Nel chiaroscuro della storia umana, che pure prosegue verso Mete da essa non predisposte, è successo che da quando, quasi un secolo fa, è iniziata la rivoluzione industriale, si è cominciato a bruciare petrolio, carbone, oli combustibili e il micidiale “pet coke” (ossia l’inquinante residuo della raffinazione del petrolio, che costa relativamente poco), con un grandissimo aumento di Anidride carbonica (oltre che di altri gas) nell’atmosfera. Ma è scientificamente accertato che l’anidride carbonica, pur necessaria alla vita sulla Terra, quand’è in eccesso nell’atmosfera ha il potere di “intrappolare” il calore del Sole e di innescare il cosiddetto effetto serra (per cui il calore dei raggi solari riflessi dalla Terra non può disperdersi nello spazio). Da qui ovviamente il progressivo riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici. E’ appena il caso di rammentare che dai fenomeni anzidetti derivano, tra l’altro, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello dei mari, la desertificazione del Pianeta, la perdita delle biodiversità…Non per nulla il “riscaldamento globale” è stato da più parti definito la minaccia più grave che gli Stati, la comunità internazionale dovrà affrontare in questo secolo.

Naturalmente, nonostante l’Umanità non sia sempre un consesso di persone responsabili, per affrontare il problema (per la verità ancora negato come tale da gruppi minoritari che attribuiscono il riscaldamento alla naturale ciclicità dei mutamenti ambientali) negli ultimi decenni si sono tenuti numerosi incontri, a livello scientifico e politico, di carattere internazionale. L’ultimo incontro (la Conferenza di Parigi o Cop 21, svoltasi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015) si è concluso con un Accordo, sottoscritto da 171 Paesi su 195 presenti, che prevede il contenimento delle emissioni gassose nell’atmosfera in modo che la temperatura del Pianeta non aumenti di oltre 2 gradi entro il 2050. Ciò, anche se è stata rivolta una forte “raccomandazione” alle Parti di fare tutto il possibile, al loro interno, per non superare gli 1,5 gradi. Gli scettici – o i realisti?- temono però che nel 2050 la temperatura del Globo sarà aumentata di oltre 3 gradi!

Di fronte a una così drammatica prospettiva per la stessa sopravvivenza dell’uomo cos’ha fatto la Chiesa cattolica? E’ stata a guardare? Direi proprio di no. E alludo naturalmente alla splendida e concretissima enciclica LAUDATO SI’ di Papa Francesco, del 24 maggio 2015. Nella sezione intitolata “Il clima come bene comune” (dal paragrafo 23 al paragrafo 26) è contenuta una vera e propria trattazione sul tema in argomento. Il Documento afferma che numerosi studi scientifici indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra (anidride carbonica… ed altri) emessa soprattutto a causa dell’attività umana, sostiene che gli impatti più pesanti probabilmente ricadranno…sui Paesi in via di sviluppo e conclude su questo punto che è diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche (adeguate) affinchè nei prossimi anni l’emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile.

L’enciclica, come accennato, è del maggio 2015. E’ evidente che è stata promulgata in anticipo rispetto alla Cop 21 per supportarne e indirizzarne i lavori in modo umanamente accettabile da tutti.

L’Accordo di Parigi entrerà in vigore nel 2020. Nel frattempo, allo scopo di effettuare un bilancio delle misure che i diversi Paesi stanno adottando per raggiungere i parametri di tale Accordo, è in programma per il prossimo mese di dicembre a Katowice in Polonia una nuova Conferenza (la Cop 24, dal bellissimo e beneaugurante titolo “Changing together”, e cioè “Cambiamo insieme”). E anche per l’occasione la Chiesa, certamente con lo stimolo dell’Enciclica, si è attivata con un Appello sottoscritto il 26 ottobre scorso a Roma dai presidenti delle Conferenze episcopali di Europa, Asia, Africa, America Latina e Oceania.

A questo punto una mia convinzione (anch’essa ovviamente “merito” della “ Laudato Si’ “): una spiritualità ecologica oggi è assolutamente necessaria nella comunità cristiana. E, mentre ancora ricordo un fatto generalmente poco conosciuto, e cioè che in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia del 2015-2016, Papa Francesco (da par suo…) ha aggiunto alle Sette opere di misericordia un’ottava, la cura della casa comune, vi invito a pregare con me “per la terra”, come insegna lo stesso Pontefice:

Dio onnipotente, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature…risana la nostra vita, affinchè proteggiamo il mondo e non lo deprediamo…affinchè seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace!

Paolo Venzano

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