L’amico Paolo Venzano ha ultimamente intrattenuto un gruppo di persone su una tematica particolare, prendendo lo spunto dal recente accertamento nei laboratori scientifici dell’esistenza delle onde gravitazionali , previste sulla carta nel 1915 dalla teoria generale della relatività di Albert Einstein. Poiché il discorso, che ha oscillato fra la scienza e la religione, ha destato molta curiosità e interesse, abbiamo chiesto a Paolo se era possibile avere una semplice relazione sull’argomento, in modo da allargare la cerchia delle persone informate su un tema d’attualità che ci intriga come pochi altri. Ed ecco il suo articolo.
P.S. Paolo Venzano è laureato in Scienze politiche. Ma ha poi preso la laurea in Scienze geografiche, per cui conosce anche la geografia astronomica (o meglio, come dice lui, dovrebbe conoscerla…).
Premetto che la tesi che sosterrò di seguito è solo il frutto di un ragionamento e, se volete, di un atto di fede nella smisurata grandezza, nell’amore onnipotente e quindi, diciamo così, nella generosità del Dio di Gesù Cristo. Ne consegue che ognuno, al termine della lettura, sarà libero di dirmi che lavoro di fantasia (così come gli altri che la pensano come me) e quindi di aderire alla tesi opposta. Ovvero di restare nell’incertezza…Non c’è dubbio che gli studiosi di astronomia hanno avuto più di un motivo di soddisfazione per le scoperte fatte negli ultimi sei o sette mesi.
Si è cominciato con le stupefacenti immagini di Plutone, il pianeta più piccolo e lontano del nostro sistema solare, che dista dalla Terra oltre 5 miliardi di chilometri. Era il 15 luglio del 2015. La sonda che trasmetteva le immagini era arrivata ad appena 12500 km dal pianeta, una distanza pressoché corrispondente al diametro della Terra. Gli studiosi (e gli appassionati) hanno visto per la prima volta le montagne di Plutone, alte sino a 3500 metri, i suoi canions, i crateri, il ghiaccio…
Le scoperte hanno avuto un seguito pochi giorni dopo, sempre nella nostra galassia o Via Lattea, ma molto al di fuori del sistema solare. Eravamo nella costellazione del Cigno. Gli scienziati della NASA hanno esultato per la scoperta di un pianeta battezzato Kepler 452 b e chiamato “l’altra Terra” per le sue dimensioni e per il periodo di rotazione attorno alla sua stella analogo a quello terrestre, ma anche perché altre caratteristiche del pianeta consentirebbero forse l’esistenza della vita. Solo che…noi distiamo da esso la bellezza di 1400 anni-luce, come a dire che potremmo raggiungerlo dopo 1400 anni viaggiando a 300 mila chilometri al secondo, e cioè appunto alla velocità della luce!
Ma il bello doveva ancora venire. E sarebbe arrivato alla fine di settembre sempre dell’anno scorso. Come molti ricorderanno, si è allora scoperta una cosa di cui si discuteva da decenni e cioè che sul pianeta Marte l’acqua sembra proprio che ci sia. E’ acqua stagionale, che si presenterebbe allo stato liquido quando la temperatura si alza. A testimoniarlo, certi solchi generati dal liquido che vi scorrerebbe dentro come da noi in un ruscello. E dove c’è acqua c’è vita! Una vita, si capisce, che adesso è tutta da capire, tutta da scoprire, negli anni e decenni che verranno…Ma tanto è bastato per riaprire un dibattito che da sempre appassiona l’umanità: c’è vita, e soprattutto c’è vita come la nostra in altre parti dell’universo, posto che nel nostro sistema solare è verosimilmente da escludere?
Limitandoci all’ aspetto religioso, potremmo porci questa domanda: è possibile e magari probabile che il Dio cristiano abbia creato e distribuito nell’universo altre forme di vita intelligente, libera e responsabile?
Mi pare che, schematizzando, le risposte possibili (e infatti emerse) possano essere due.
Da un lato troviamo chi, con argomentazioni che in qualche caso non sarebbe facile o intellettualmente onesto riassumere, risponde negativamente od esprime comunque perplessità. Ci sono infatti, anche fra gli intellettuali cattolici, coloro che hanno difficoltà a concepire un Dio cosmico, governatore dell’universo. A loro pare che la Rivelazione (e poi ovviamente la Redenzione), sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, si rivolga in modo chiaro ed esclusivo agli abitanti della Terra. Il Dio cristiano, dicono, è il Dio di Abramo e di Mosè ed è soprattutto il Dio Padre di cui tanto ci parla Gesù nel Vangelo di Giovanni. Dio Comunque di questa Terra e del Cielo che la riguarda. Nulla fa pensare diversamente…
Ma se c’è chi ragiona come sopra ci sono anche molti (e io appartengo alla categoria senza alcun dubbio!) che sentono di doversi inchinare di fronte al Dio immensamente buono, al Dio che è Vita e ha certo sparso a piene mani (questa è la mia convinzione) la Vita nell’universo da Lui creato…E’ di questo che mi interessa parlare. Scusate, ma che senso avrebbe avuto creare un universo grande, grandissimo, sconfinato….milioni di galassie con miliardi di stelle e innumerevoli pianeti….e il tutto sterile, senza vita? No. Io sono convinto che, come venti secoli fa Gesù visse e predicò in un lembo di terra di 250 km di lunghezza per 80 km di larghezza , mandando poi i suoi discepoli ad annunciare la Buona Novella su tutta la Terra, così intende mandare gli uomini ad annunciare il Vangelo e a comunicare la Redenzione nel cosmo. Le scoperte scientifiche e le applicazioni tecniche non vengono a caso (“Gli uomini si agitano e Dio li conduce”, diceva Jacques Benigne Bossuet nel ‘600).
L’11 febbraio scorso è stato un giorno importante per la Fede, ma anche per la scienza. E’ stata infatti comunicata l’effettiva esistenza delle cosidette onde gravitazionali , con una nuova convalida della teoria della relatività generale che Einstein formulò nel 1915. E ciò consente a maggior ragione di parlare di “condotti spazio-temporali”, di “gallerie gravitazionali” e di tutto ciò che permetterà, un giorno, di piegare lo spazio come un foglio fino a ritrovarsi nella galassia di Andromeda (a 2 milioni di anni-luce) in un tempo brevissimo, mentre oggigiorno occorrerebbero quasi 26 milioni di anni per raggiungere il citato pianeta Kepler 452 b alla velocità degli attuali veicoli spaziali! In altre parole, i progressi della scienza e della tecnica consentiranno in futuro all’uomo di raggiungere distanze attualmente impensabili e di portarsi in galassie e pianeti lontanissimi da noi.
Sì. Io credo proprio che la nostra Terra così preziosa sia soltanto la culla del neonato. Che però cresce e deve andare. Dio ci ha regalato un cosmo intero, a noi e chissà a quanti altri. Diciamo grazie e mettiamoci in cammino!
Paolo Venzano
Grazie Paolo, veramente un bel articolo. E anche io credo nelle cose che cosi bene illustri. Anzi, penso che i condotti spazio-temporali siano gia molto utilizzati da angeli, santi e forse… da Dio stesso… per questo riesce a seguirci un pò tutti…. Oscar
Le scoperte scientifiche si susseguono a ritmo veramente incalzante, soprattutto in campo fisico e astronomico. Grazie per l’aggiornamento e per averci comunicato il “senso di meraviglia” che poi è il punto di partenza di ogni prograsso scientifico.