L’incontro, ovvero l’abbraccio tra papa Francesco e lo sceicco professor Ahmad Muhammad al-Tayyib, grande imam di al-Azhar, è il “messaggio”. Cioè questa affermazione dice molto ma molto di quanto è accaduto tra i due capi religiosi la mattina del 23 maggio scorso. E un messaggio di una grande portata storica.
L’incontro è durato 25 minuti e non si è svolto nella sala Sant’Ambrogio come si fa solitamente con un Capo di Stato ma direttamente nella biblioteca del Papa. Papa Francesco e il Grande Imam al-Tayyib si sono seduti attorno ad un tavolo alle 12.01. La delegazione di al Tayyib era composta da 8 persone: due personalità religiose e 6 civili tra cui anche l’ambasciatore di Egitto presso la Santa Sede. La delegazione vaticana era invece guidata dal cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Era presente anche monsignor Miguel Àngel Ayuso Guixot, segretario dello stesso dicastero che in febbraio aveva fatto una visita ad al-Azhar e, in tale occasione, aveva consegnato una lettera del cardinale Jean-Louis Tauran, nella quale il porporato esprimeva la sua disponibilità a ricevere il Grand Imam e ad accompagnarlo ufficialmente in udienza dal Pontefice.
Al termine dell’incontro il Papa ha regalato all’Imam una copia della Enciclica Laudato si’ ed il medaglione della pace ed ha consegnato un piccolo dono anche a tutti i membri della delegazione. L’incontro si è concluso con un abbraccio tra il Papa e il Grande Imam. Poi le due delegazioni, quella vaticana e di al-Azhar, si sono incontrate nella sala d’angolo o sala delle culture.
Per capire la portata “storica” di un incontro tra il Papa e il Grand Imam, bisogna ricordare che i rapporti tra il Vaticano e al-Azhar hanno conosciuto un periodo di gelo dopo il discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona nel 2006 e dopo che nel 2011 i rapporti si raffreddarono ancora di più in seguito ad un attentato ai copti di Alessandria.
Silvano Gianti
Ancora un caloroso grazie a Silvano, sempre attento agli avvenimenti di rilievo e ad aggiornarci
in tempo…quasi reale: in questo caso alla positiva “caperbietà” di Papa Francesco nell’ allacciare rapporti
ed instaurare dialoghi ecumenici. Non per niente il Santo Padre non perde occasione per chiederci di pregare
per lui: quindi qualcosina possiamo fare anche noi, vero?
Ago