Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

Dalla comunità locale del Ponente Ligure arrivano due esperienze che, per quanto diverse tra loro, concretizzano il concetto di “farsi uno” che Chiara Lubich ha insegnato ai membri del movimento.  Sono  begli esempi che recentemente hanno meritato una ribalta nazionale.

La prima, segnalata sul sito del V Convegno ecclesiale di Firenze, riguarda un mercatino quindicinale di  brocantage  che raccoglie i contributi di tutta la comunità. Il ricavato delle vendite va alle famiglie bisognose della zona e a sostegno di due azioni a distanza. Lo spirito dell’iniziativa è ben sintetizzato nelle parole degli organizzatori:

……non aspettare che gli altri vengano da noi, ma andare noi verso di loro. Fare noi il primo passo e andare verso la gente, proprio come faceva Gesù. Infatti il contatto con le persone, specie con le “periferie”, ha un esito positivo quando “usciamo” dai nostri soliti ambienti, dalle sagrestie, dalle aule e creiamo occasioni di incontro nelle strade, nelle piazze, nei mercati. Non tanto conferenze, quanto relazioni personali, camminando fianco a fianco con la gente.

Qui si può scaricare il pdf con l’esperienza del mercatino

La seconda, invece, ci porta nel cuore dell’emergenza migranti sulla scogliera di Ventimiglia. Qui l’esperienza di  alcuni membri della comunità locale dei Focolari, ci rende testimoni di come delle drammatiche ore dello sgombero siano nate collaborazioni disinteressate al di là delle ideologie, al servizio delle persone accampate sugli scogli.

Abbiamo capito che ogni distinzione tra migranti, politici, ecc. è solo un altro modo di costruire frontiere, perché quando riconosciamo ai migranti lo statuto di rifugiati non stiamo facendo altro che riconoscere quello che sono, cioè guardarli per quello che sono loro di per sé, uomini in fuga da terre impossibili alla vita umana.

Cittanuova.it ha dedicato alla vicenda un articolo. Lo si può scaricare qui.