RICORDANDO CHIARA – Messa alle Vigne (Genova) con Mons. Nicolò Anselmi

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Anche la comunità di Genova-centro ha ricordato Chiara mercoledì 14 marzo con una messa celebrata nella storica basilica di Santa Maria delle Vigne.

Una funzione semplice, ma molto sentita e profonda grazie anche al coro che, pur improvvisato, sembrava fatto di angeli, alla liturgia preparata con cura, ma soprattutto al dono di avere con noi Mons. Nicolò Anselmi che ha presieduto la celebrazione.

Nell’omelia il vescovo ausiliario ha sottolineato la consonanza del motto scelto per la sua elezione vescovile “Ut Unum sint”  con il carisma di Chiara Lubich, carisma centrato proprio sul testamento di Gesù: l’unità.

In un altro passaggio Mons. Anselmi ha riproposto il mistero di Gesù Abbandonato, altro cardine fondamentale della spiritualità di Chiara e chiave da lei indicata per raggiungere l’unità, il “che tutti siano Uno”.

All’inizio della funzione Federico aveva ricordato con pochi cenni la fondatrice del Movimento dei Focolari a dieci anni dalla sua scomparsa, mettendo in risalto soprattutto il rinnovamento sociale che sgorga dal suo carisma.

E proprio qui, all’ombra della basilica delle Vigne, oltre trent’anni fa muoveva i primi passi il Comitato Umanità Nuova, associazione nata nell’ambito dei Focolari per con tribuire a sanare le ferite delle persone più disagiate del centro storico, già allora gravemente degradato. Nel tempo il Comitato ha ampliato la sua attività e oggi opera in Via Gramsci con una scuola di italiano per stranieri, un laboratorio e una scuola di cucito, un centro di ascolto e di aggregazione e un ambulatorio medico-specialistico nella zona della Maddalena. In collaborazione con la Diocesi il Comitato partecipa alla Giornata della solidarietà del 17-18 marzo che quest’anno ha per tema: “La fraternità radice della solidarietà”, un modo anche questo per ricordare Chiara nella sua passione per il sociale.

La meditazione finale letta da Fabrizio “La grande attrattiva del tempo moderno” ha concluso la serata lasciando in tutti il proposito e l’urgenza di penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo (…), segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie….”

Marisa, Maurizio e La Comunità

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