Avete presente la foto di Papa Francesco che prende per mano Emmaus al Circo Massimo a Roma in occasione del raduno dei Movimenti Carismatici? Ecco, io ho pensato che papa Francesco prenda per mano ciascuno di noi. Come a dire: facciamo tutto insieme. Ho bisogno di voi.
Papa Francesco desidera e considera la Chiesa (tutte le chiese perchè la sua parola è universale) unita nella co-essenzialità tra l’istituzione (profilo petrino) ed il poliedro dei Carismi (profilo mariano) in uscita verso l’umanità. Allora è la nostra ora – laici, movimenti, chiesa – di costruire l’unita nella chiesa, essere facilitatori di dialogo in tutti gli ambienti.
Cosa voglio fare e farò e cosa non farò dopo questa scuoletta del primo dialogo? Ho capito innanzitutto che è l’ora della Chiesa-comunione e dell’Opera-Chiesa: Opera che aiuta Papa Francesco a costruire la famiglia del popolo di Dio in uscita. Inoltre incontrando una qualsiasi persona battezzata penserò che ha già il “sensus fidei” che la porta a essere Gesù e se incontro un prete, un vescovo o un diacono mi metterò nei suoi panni (non facili…) per offrire casa, senso di famiglia, e non mi darò pace finché tra noi spunti un bel rapporto rispettoso e sereno. Quando parlerò di associazioni, movimenti o gruppi diversi dal mio, mi sforzerò di conoscere, apprezzare e rivalutare quanto di buono o ottimo stanno facendo (preghiera, azioni, comunicazioni, impegno…). Se possibile aiuterò le loro iniziative giovanili o per i poveri, cercherò di inserirli in parrocchia o nella diocesi. Se sbagliano, senza poter approvare, mi metterò nei loro panni, mi sforzerò di trovare un sistema per pregare e amare concretamente qualche membro.
Non cercherò di nascondere la mia appartenenza ai Focolari, nè penserò che lo Spirito Santo sia presente solo in esso, ma cercherò di creare un clima di famiglia, di facilitazione e accompagnamento che costruisce la chiesa-comunione in parrocchia, nelle azioni comuni per i giovani o per i poveri… Infatti sono stata confermata nella nostra azione di aiuto alla Caritas di Ventimiglia per il sostegno ai migranti frontalieri: è un aiuto alla chiesa.
In sintesi, in questi giorni ho capito meglio la mia vocazione nella chiesa e con le altre chiese: amare, portare uno spirito di comuione, di sostegno, di collaborazione e accompagnamento …disiteressato, con la coscienza che non siamo soli, ma – se viviamo in unità – abbiamo il mondo che ci spinge!
E qui ci metto la mia speranza: se chiediamo a Chiara, a Foco e a Chiaretto, a tutti i Santi, e preghiamo e agiamo subito, la Chiesa ce la farà in Italia, in Europa e nel mondo, a essere con Papa Francesco una piccola ma concreta tastimonianza di speranza evangelica, perchè unita.
Paola Amoretti
Bello grazie. Cercherò di farlo anche io….Oscar