Nel terzo dei cinque capitoli che contengono il testo dell’Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate, scritta da papa Francesco e data alle comunità cristiane lunedì 9 aprile, il papa si sofferma sullo spirito delle beatitudini e le indica come come la “Magna Charta” del cristiano, e scrive così l’identikit della santità: “Saper piangere con gli altri. Cercare la giustizia, guardare e agire con misericordia. Mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l’amore. Seminare pace intorno a noi. Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri i problemi”.
La grande regola di comportamento del cristiano, in base alla quale saremo giudicati, è quella racchiusa nel Vangelo di Matteo: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Un testo bello, che si fa leggere indipendentemente dall’essere credenti o meno.
Tempo fa lessi un interessante libro che scrisse Leonardo Boff – il padre della Teologia della Liberazione – nel libro dal titolo: Francesco d’Assisi, una alternativa umana e cristiana. Lì indicava dove risiede l’autentica santità cristiana: e cioè non nell’uomo che come freccia prende la direzione e la mira, ma nell’uomo come cerchio che ingloba e integra. Il santo, diceva Boff, è l’uomo integrato, colui che ingloba tutte le forze positive e negative che lo costituiscono. Se non sono accettate/integrate tutte le forze, ma solo quelle positive – la cosiddetta perfezione – la vita diventerà drammatica, perché le forze negative reclameranno comunque il loro diritto ad esistere. Non possono essere distrutte. Negate.
Papa Bergoglio invita a “Non aver paura” della “santità della porta accanto” e afferma che “per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità”- I santi, scrive il Papa, non sono solo “quelli già beatificati e canonizzati”, ma il “popolo” di Dio, cioè ognuno di noi, che può vivere la santità come un itinerario fatto di “piccoli gesti” quotidiani.
“La santità è il volto più bello della Chiesa”, afferma Francesco, che sulla scorta di san Giovanni Paolo II, ricorda che “anche fuori della Chiesa cattolica e in ambiti molto differenti lo Spirito suscita segni della sua presenza”, come dimostra la testimonianza dei martiri, “divenuta patrimonio comune di cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti”.
“Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente”, scrive il Papa: “Nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante”.
Il testo dell’Esortazione, si propone anche come un piccolo aiuto per cercare le forme della santità oggi e indica alcuni rischi e limiti della cultura di oggi: “L’ansietà nervosa e violenta che ci disperde e debilita; la negatività e la tristezza; l’accidia comoda, consumista ed egoista; l’individualismo, e tante forme di falsa spiritualità senza incontro con Dio che dominano nel mercato religioso attuale”. Di fronte ad essi, occorrono fermezza e solidità interiore per resistere all’ aggressività che è dentro di noi; la gioia e il senso dell’umorismo; la parresia, come coraggio apostolico e capacità di osare; la disponibilità a fare un cammino in comunità e infine la preghiera. Così il cristiano potrà sperimentare quella gioia che il mondo non gli potrà togliere.
Silvano Gianti
Molto bello e interessante l’ articolo, complimenti Silvano.
Mi hai proprio fatto venire voglia di leggere tutta l’ esortazione….
Grazie, Oscar
Hai colto l’essenziale: ora a vivere, a gara, senza se e ma.
pd
Leonardo Boff and the Theology of Liberation have been promoting communism in Latin America for almost 30 to 60 years, with tragedies like the economic collapse of Venezuela, Bolivia, Argentina, Brazil, Cuba…..that has nothing to do with this Popes “Gaudete ed exultate”
And virtue is the way to sainthood , not the moral relativism of this paragraph
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Tempo fa lessi un interessante libro che scrisse Leonardo Boff – il padre della Teologia della Liberazione – nel libro dal titolo:Francesco d’Assisi, una alternativa umana e cristiana. Lì indicava dove risiede l’autentica santità cristiana: e cioè non nell’uomo che come freccia prende la direzione e la mira, ma nell’uomo come cerchio che ingloba e integra. Il santo, diceva Boff, è l’uomo integrato, colui che ingloba tutte le forze positive e negative che lo costituiscono. Se non sono accettate/integrate tutte le forze, ma solo quelle positive – la cosiddetta perfezione – la vita diventerà drammatica, perché le forze negative reclameranno comunque il loro diritto ad esistere. Non possono essere distrutte. Negate.”