UNA RIMPATRIATA DI “VECCHI AMICI”

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Sabato 4 giugno: fin dal mattino il cielo plumbeo preannuncia una giornata piovosa. Le cime delle colline che sovrastano Genova sono immerse nella nebbia che non consente di vederne i contorni… Ma che importa?

Un gruppo di “amici”, in prevalenza volontari del Movimento di “vecchia data”, ma non solo, parecchi dei quali con la propria moglie, si ritrovano davanti al cimitero della “Biacca” dove riposano le spoglie di uno dei “pilastri” della nostra zonetta: il carissimo Giovanni Daga. Il gruppo è composito: c’è chi viene da Parigi (via Firenze…), marito e moglie da Grottaferrata, altre due coppie da La Spezia, una da Albenga e dall’entroterra savonese e, ancora, da Chiavari, Sestri Levante, da…

E’ un momento “sacro”: una quarantina di persone fanno corona attorno alla tomba20160604_095319 del “Baffo” pregando tutti assieme per questo fratello che per anni ha “guidato” con grande amore il pezzetto ligure della branca dei volontari. Poi qualcuno suggerisce di intonare un canto e questo non può essere che “Sono grazie”: rivolto all’Eterno Padre, ma con un pensiero riconoscente anche a Giovanni.

Ora, sotto una fine pioggerella, una fila di macchine si avvia verso il Santuario della Madonna della Guardia, per condurre gli occupanti a pregare e a ringraziare Maria, partecipando alla S. Messa.

In chiesa c’è chi approfitta dei confessori, c’è chi varca la Porta Santa, c’è chi mette nel cuore della Madonna le proprie preoccupazioni, c’è chi prega per mille motivi…

Al termine della Messa, concelebrata da diversi sacerdoti di un vicariato della Valpolcevera, il gruppo si “apparta” nella cappella laterale, dove  può con tranquillità recitare il S. Rosario,  ricordare gli ammalati e le persone in difficoltà, concludendo il tutto col canto “Vergine Benedetta”.

Si è fatta ormai l’ora di pranzo: in un ristorante a pochi chilometri di distanza, solerti camerieri attendono la comitiva, pronti a servire le gustose vivande preparate dai bravi cuochi del “Bertin”.

20160604_205732E’ il momento più adatto per fare famiglia, scambiarsi le esperienze, raccontarsi episodi più o meno recenti, confidarsi gioie e, a tu per tu, immancabili “spine”, ricordare i “tempi passati” passandosi alcune fotografie di “allora”.

In fondo anche questo è un modo di rivivere momenti significativi del proprio cammino, qualcosa che scalda il cuore, che dà gioia e che ridà una “spinta” a chi è un tantino affaticato per vari motivi.

Ora è giunta l’ora dei saluti, non prima di aver scattato la classica foto di gruppo:20160604_160135 (1)

anche camerieri e cuochi prendono parte allo scambio di cordialità, abbracciando persino alcune persone della comitiva, segno concreto dell’aria di festa che si respira.

Ancora una volta la Madonna della Guardia ha attirato al suo Santuario un piccolo stuolo di suoi figli: come non esserle riconoscenti?

 Genova, 5 giugno 2016    (a cura di Agostino)

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Una risposta a “UNA RIMPATRIATA DI “VECCHI AMICI””

  1. C’ero anch’io assieme gli amici di un tempo lontano, capelli bianchi dal volto segnato ma sereno e gioioso, lontani ricordi di foto in bianconero, condivisione di tante gioie e preocupazioni che fanno parte della vita.
    Molti sono andati in una realta chiamata Giardino che vuol dire Paradiso, un giorno li trovero più belli che mai.
    Ricordi di preghiere in lattino e rosari veloci e ripetitivi da un’educazione di riti lontani, quando ero bambino.
    Ma tutti aspettavano con gioia anche se era una giornata oggiosa di una pioggerellina che ti bagnava.
    Ecco il pranzo della vita quella vera. Pane fonte di vita e Vino fonte di gioia donato per tutti.
    Tutti sentivamo di essere una cosa sola, assolti in intima preghiera con il Padre.
    Siamo scesi dal Monte lasciando nostra Madre, ringraziandola della giornata e di tanti doni tramite lo Spirito, ricevuto dai fratellli durante il cammino di vita vera, grazie a loro se oggi sono un uomo.
    La giornata e terminata pieno di gratitudine.
    E come diceva qualcuno (Filippo Neri) Paradiso Paradiso preferisco il Paradiso.
    GRAZIE
    Ciao Romano

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