VERSO LO STORICO CONCILIO PANORTODOSSO

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Si terrà nell’isola greca di Creta dal 16 al 27 giugno. Le impressioni del metropolita d’Italia e Malta Gennadios

Nella settimana scorsa al Centro ortodosso del patriarcato ecumenico a Chambésy, vicino Ginevra, presieduti dal metropolita di Svizzera, Geremia, sono cominciati i lavori della prima riunione dei membri del segretariato del concilio panortodosso. Lo storico evento che si terrà nell’isola greca di Creta dal 16 al 27 giugno.

Recentemente il metropolita d’Italia e Malta Gennadios ha definito l’evento come un “tempo di rinnovamento” e ha espresso grande apprezzamento al patriarca Bartolomeo per averlo convocato. In una intervista rilasciata all’agenzia Sir ha detto:  “Anche se si dovessero presentare, GENNADIOS-1durante il suo svolgimento, problemi, difficoltà, ostacoli e altro, non significa che non avremo dimostrazione di salute spirituale e di un sicuro percorso canonico. Con la forza carismatica dell’unità dei vescovi, ha detto il metropolita,  e con l’assistenza dello Spirito Santo, la Chiesa si rinnova e pertanto questo rinnovamento, che è ‘in Cristo’, non si limita alle Chiese solo come istituzione ma si estende al popolo di Dio, a ciascun ortodosso”. Dopo più di mille anni la chiesa ortodossa affronta con questo Concilio le questioni più attuali e lo fa vivendolo come: “un dono della divina provvidenza alla propria Chiesa”, di “un nuovo rinnovamento in Cristo che più pienamente aiuterà il fedele ortodosso ad affrontare le sue odierne difficoltà, a risolvere i suoi problemi e ad annunciare l’unità delle Chiese ortodosse locali, vale a dire la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”.

Difficoltà che dovranno essere affrontate a cominciare dal problema della diaspora, del nazionalismo e del filetismo a quello delle tensioni geopolitiche e dei fondamentalismi, “siano risolti per il bene e l’interesse morale della nostra madre Chiesa ortodossa, poiché così non avremo divisioni e, soprattutto, come proclama san Giovanni Crisostomo: ‘Il nome della Chiesa è nome non di divisione, ma di unità e concordia’”. Il 2016 deve considerarsi “un anno benedetto, di amore e unità”, perché “un tesoro di fede e speranza è stato donato alla Chiesa ortodossa da parte del nostro Dio pieno di sapienza e amore per gli uomini”.

Il metropolita Gennadios attribuisce tutto il merito di questo concilio panortodosso al patriarca ecumenico Bartolomeo: “Il popolo di Dio ha capito, crede e ha abbracciato nella propria anima le sue parole relative alla necessità della convocazione del sinodo, come anche la sua testimonianza dell’unità in un’epoca di indifferenza e secolarizzazione, in tempi di antagonismi e tensioni, di divisioni e scontri. Il messaggio del santo e grande sinodo della Chiesa ortodossa rafforzerà l’uomo agitato, afflitto, disorientato e disperato, colpito dai cambiamenti politici, economici e sociali”.

E poi ancora Gennadios rivolge un pensiero per non dimenticare il fondamentale contributo del patriarca ecumenico Atenagora I, il quale aprì “nuove strade di avvicinamento, amicizia e pacificazione reciproca tra le Chiese, affaticandosi e affannandosi giorno e notte alla ricerca dei giusti mezzi per la comprensione, il riconoscimento e l’unità di tutte le Chiese di Cristo”. E dopo mezzo secolo, oggi Bartolomeo, “con franchezza veramente patriarcale, più vivo, pieno di luce, splendente, caldo, forte, fedele e sicuro nelle sue parole e nei suoi atti” porta a compimento la convocazione del concilio. “Quanto più pensiamo e ci avviciniamo allo storico avvenimento, e quindi quanto più ci immergiamo in esso con la preghiera del cuore, tanto più riconosciamo la sua grandezza ecumenica e senz’altro scopriamo i suoi validissimi e importantissimi risvolti”, sottolinea il metropolita.

E ribadisce che “è una chiara verità il fatto che, così guardato in modo pieno e preciso, si apprezza di più il valore di questo avvenimento storico, quando analizziamo tutta la vicenda, vale a dire le circostanze e i precedenti da cui giunge nella vita e nella storia della Chiesa”.

Silvano Gianti

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