Venerdì prossimo, 10 marzo, alle ore 21 in Piazza della Vittoria (lato Caravelle) si svolgerà la Via Crucis cittadina diocesana.
Il rito quaresimale sarà presieduto dal Cardinale Arcivescovo Angelo Bagnasco.
La Via Crucis sarà trasmessa in streaming su www.youtube.com/ilcittadinotv e su Telepace 3 (canale 115 del digitale terrestre).
Ci pare bello iniziare insieme alla chiesa locale il periodo di Quaresima, così essenziale per noi cristiani. Pensiamo sia anche importante farlo alla presenza di chi, come un successore degli apostoli, ci rappresenta la chiesa universale nel territorio (perchè in profonda comunione col Papa).
Pino e Milena Serpico
Non avevo mai partecipato a una Via Crucis diocesana, nonostante gli inviti del mio parroco.
Mi ero fatto l’idea di un evento faticoso, poco partecipato e forse poco coinvolgente.
Quest’anno l’invito di Pino Serpico mi ha dato lo spunto, e nella tiepida serata di anticipata primavera sono andato in Piazza della Vittoria. La Via Crucis si svolgeva sulle gradinate delle Caravelle, su su, quasi fino in cima. A ogni stazione, uno o più brani del Vangelo, un commento (a mio avviso ben scritto, in modo chiaro e non “clericale”) e la preghiera. Un po’ più di un’ora è passata rapidamente, non in modo pesante, conclusa dal saluto del Cardinale.
Perché sono andato? Credo che in questo momento storico anche la presenza sia testimonianza, e che di testimonianza ci sia bisogno. Non dimenticando che occorre, prima, essere testimoni a se stessi (come dice nella lettera pastorale Il Card. Bagnasco: “Ma perché io sono domanda a me stesso?”
http://www.chiesadigenova.it/home_page/arcivescovo/00367117_Chi_e_l_uomo_perche_te_ne_curi.html ). E anche il solo partecipare rappresenta (di nuovo, prima di tutto a noi stessi) il nostro desiderio di vicinanza a Cristo.
Non ho, tuttavia, visto molta partecipazione del Movimento, salvo le figure “istituzionali”: Pino e Milena, alcuni focolarini, i sacerdoti. Del resto, anche io, fino a quest’anno, non c’ero.
Abbiamo letto con piacere il tuo scritto Riccardo. Ci dicevamo meno male che c’è chi apprezza lo sforzo che la Diocesi fa per aiutarci a vivere il nostro cristianesimo a corpo al di la delle etichette. Sono i cristiani della diocesi che si raccolgono intorno al proprio pastore, successore, nel territorio, degli apostoli. Ubi Petru ibi is ecclesia (Sant’Ambrogio), ci ricorda spesso il Cardinale. E poi un focolarino ci diceva che quest’anno i testi erano veramente molto belli. Per lui è stata la più bella via crucis degli ultimi anni.
Dobbiamo dire che nel passato anche noi non eravamo certo attenti alla vita diocesana. E forse è un passo che pian piano tutti faremo.
Pino e Milena Serpico