BREVI ANNOTAZIONI NEI GIORNI DEL CORONAVIRUS – di Renato Algeri

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Questi primi – quasi -20 anni del XXI secolo sono stati anni  di forti contraddizioni: continue evoluzioni nel campo della tecnologia informatica, gravi periodi di crisi economico-sociale ( la crisi del 2008 ed i suoi effetti sul sistema economico occidentale e, di riflesso, mondiale), l’emergenza terrorismo, che dal 2001 dopo l’attentato alle Torri gemelle di New York ha registrato una crescita e suscitato preoccupazioni e paure.

Ora l’epidemia del Covid 19, o pandemia come è stata definita dagli esperti, data la sua estensione mondiale, che ha messo in crisi molte sicurezze sulle quali, dal secondo dopoguerra si era fondata  questa nostra civiltà.

Una civiltà che è stata costruita, peraltro, su molte disparità: In primo luogo quella sulla perdurante differenza Nord- Sud del mondo, con la difficoltà, ad esempio, per i “Paesi Terzi”, a partire dall’Africa, di superate il loro debito contratto con i paesi occidentali.

Un Occidente che ha, così, continuato a svolgere – pur con le sue crisi- un ruolo di controllore del sistema economico mondiale, affiancato da qualche tempo dalla Cina. Non a caso, anche di recente, papa Francesco ha chiesto la cancellazione di quel debito; una richiesta che la Chiesa, voce inascoltata,  porta avanti da diversi decenni.

Ma, in questa situazione è, anche, cresciuta una domanda nuova di cambiamento; non più nei vecchi termini ideologici ( ad esempio quelli portati avanti nel XX secolo dal marxismo), ma in quelli della costruzione di rapporti fraterni nelle comunità, locali, nazionali, e in quella mondiale.

Di questa domanda i movimenti ecclesiali del laicato cattolico, tra cui significativamente  il movimento dei Focolari nato nel 1943 dall’ispirazione e dall’iniziativa di Chiara Lubich e quelli fioriti in particolare dopo il Concilio, come la Comunità di S. Egidio, si sono resi in questi decenni dei “ portavoce”.

Si tratta, forse, di “ gocce” in un mare molto agitato. Ma, queste “ gocce” potrebbero essere e, forse, effettivamente sono come quel sale, di cui parla il Vangelo, e mantenere viva la speranza che la “ sfida”, se si può chiamarla così, della fraternità non è semplicemente un’utopia, ma qualcosa di possibile;  anzi si può ipotizzare, con ragionevolezza, che se tale sfida  se non avrà esiti positivi nei prossimi anni, potrebbe verificarsi un regresso anche molto grave con una crescita dei conflitti di vario tipo, come  ad esempio mostrano i recenti eventi interni agli Stati Uniti dopo l’uccisione di alcuni manifestanti di colore, ancora così pesanti sia a livello bellico che sociale, nel nostro mondo.

           Renato Algeri

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