Dal 19 al 22 aprile 2018 si è tenuto a Castel Gandolfo un congresso, il cui titolo era di per sé già un programma. Quattro di noi, Stefano, Franca , Lucio e Zahra, musulmana, sono potuti arrivare all’inizio del convegno, Orietta e una coppia di musulmani algerini, Saida e Mohamed, sono partiti dopo due giorni per motivi di lavoro. Alla sera dell’arrivo di questi ultimi, gli amici li hanno accolti con tanto calore e subito hanno potuto sperimentare il clima di amicizia che si respirava. Il giorno dopo, i temi, le esperienze, i dialoghi, gli sguardi hanno coinvolto ciascuno in un clima di gioia, di fratellanza genuina, spontanea che permeava tutto il Centro, tanto che alla sera in un messaggino Orietta ha scritto ai figli: “E’ un’esplosione di gioia!” Veramente un’esplosione di unità che ti metteva le ali. Ed è stata un’impressione di tutti.
Scrive Franca: “Sono partita per il congresso con i musulmani senza immaginare le sorprese che Dio mi avrebbe preparato. Sapevo di andare incontro a qualcosa di speciale, ma non fino a quel punto di comprensione e di unità che ho sperimentato in quei giorni. Mi sono trovata in una sala con 400 musulmani e circa 40 cristiani e subito ho sentito una fortissima emozione ed una domanda: sogno o sono desta? Mi ponevo una domanda: davvero si può vivere in unità con “loro”? Siamo così diversi….Poi le loro stesse esperienze mi hanno “convertito”, tutte erano sulla scoperta di Dio Amore, sulla pace del cuore, sull’incontro con le persone del Movimento, con la vita condivisa con loro, sulla loro apertura sincera accogliente.”
Pur non avendo conosciuto personalmente Chiara, le sue parole, la sua vita li hanno conquistati fino ad accettare il suo stesso pensiero, il suo stesso amore per l’unico Dio. Così è nata in me una grande gioia e speranza di una forte amicizia con i miei compagni di viaggio. Il dialogo della vita è sempre possibile con tutti. Da questo dialogo parte quello teologico, culturale, spirituale, come Piero Coda e Mohammad Shomali (direttore del Centro islamico d’inghilterra) ci hanno testimoniato.
Stefano: “Nei giorni del Congresso ho sperimentato veramente il modello di una umanità riconciliata che ha il suo riferimento in Dio e che mi fa dire, con Jesus Moran, che nei rapporti con i musulmani ormai si è “oltre il dialogo”, perché c’è una stessa vita che ci accomuna tutti. Un momento forte per me è stato il racconto dell’esperienza di unità fortissima in Dio di Piero Coda con l’imam musulmano sciita dr. Shomali, che mi ha fatto ricordare l’esperienza spirituale fortissima ed il patto di unità fra Chiara e Foco nel ’49. Mi ha poi felicemente colpito vedere i musulmani delle due famiglie, quella sunnita e quella sciita rapportarsi fraternamente fra di loro ed anche pregare insieme nei momenti previsti durante la giornata.”
Zahra scrive: “L’esperienza di questi giorni è stata un qualcosa di indescrivibile, per la prima volta ho vissuto un intenso amore con persone di diversi Paesi e culture accomunate da due religioni (cristiana e musulmana) che non avrei mai pensato di vivere, ma è grazie a Dio e a Chiara che ho potuto assorbire tanto amore, mi hanno dato una visione diversa del mondo e al mio ritorno da questo viaggio vedevo tutto con altri occhi. Adesso mi sento carica di poter trasmettere quello che ho provato e applicare nella pratica tutto quello che mi hanno “insegnato”. Una cosa che mi ha segnato particolarmente è stata quando Chiara, in uno dei suoi discorsi, disse “noi musulmani”, quel “noi” sentito in quel momento mi ha commosso e ho capito ancora di più la grandezza di quella donna che dal nulla è riuscita a fare un qualcosa che avrebbe richiesto anni e anni, ma con l’amore, come dice lei, niente è impossibile. A parole non si riesce a dare l’idea dell’aria che si respirava lì: sembravamo una grande famiglia multietnica già dal primo giorno senza conoscersi, ma bastava uno scambio di sorrisi sinceri per sentirci fratelli. Spero che un giorno anche qui a Genova si possa organizzare un evento in cui si faccia conoscere di più Chiara, si possano così mantenere vivi questi incontri grazie ai quali ci auguriamo un futuro migliore.”
Saida scrive: “L’incontro di Castelgandolfo: insieme cristiani e musulmani per l’unità, è davvero un semino di speranza. In una società in cui viviamo oggi non si veicolano immagini e idee di dialogo tra le religioni, anzi si fa tutto il contrario. Lì ho scoperto un mondo sconosciuto e quasi utopico. Sembra un’isola di Paradiso sulla terra dove tutti si salutano con un bel sorriso. Assistendo di persona all’incontro ho realizzato il significato del dialogo inteso dai focolarini. A dire la verità sono andata con la testa piena di domande e curiosa di scoprire nozioni sul dialogo tra le religioni e le culture. Alla fine sono partita con la sapienza del cuore, semplicemente con tanto amore. Rifarei volentieri questa esperienza.”
Infine Mohamed: “Ci sono sogni che non ricordi più dopo il risveglio, ma ci sono alcune realtà che diventano un sogno quando le vivi. L’incontro di Castelgandolfo è stato per me una cosa del genere, per due giorni ho vissuto con delle persone che vogliono e ce la fanno a trasformare la realtà in un sogno. Grazie a tutti per il sogno che sto continuando a vivere.”
Ma l’avventura continua…
Al ritorno dal Congresso Mohamed ha voluto parlare dell’esperienza vissuta con i suoi amici del Centro Culturale che frequenta, così è nato da parte loro un invito a cena, alla rottura del digiuno, nel Centro di Cornigliano.
Per coordinare questo incontro ci siamo visti in focolare femminile, noi che abbiamo partecipato al Congresso, con Federica e Bijula: un momento molto bello in cui i nostri amici musulmani hanno potuto approfondire un po’ di più l’Ideale.
La cena al Centro Culturale Islamico è stata preceduta da un momento di dialogo: i presenti, uomini e donne, erano soprattutto interessati alle nostre attività sociali, ma anche ci hanno confessato il loro disagio di non sentirsi accolti dalla popolazione. Dopo la preghiera abbiamo potuto deliziarci delle loro specialità preparate dalle signore in grande quantità e questo ci ha dimostrato il profondo desiderio che avevano di ospitarci. Quando è stato il momento dei saluti, non finivano più di ringraziarci di aver accettato l’invito e ci hanno chiesto di continuare ad incontrarci; naturalmente questo è anche il nostro desiderio.
Lucio, Franca, Orietta, Alberto, Stefano
Vedi album foto di Lucio Zini:
https://photos.app.goo.gl/qSjHh1EevadZo5Dn1
Semplicemente fantastico !!!
Grazie per le vostre testimonianze, l’ articolo, le foto e l’ aggiornamento.
Oscar