Sono Rosella, della Parrocchia S.Bartolomeo di Staglieno di
Genova, faccio parte del del Movimento Parrocchiale.
Il nostro Parroco lo scorso anno, durante la benedizione delle famiglie, ha conosciuto una mamma albanese con due figli adolescenti che da quasi un anno abitavano nella nostra zona. Una sorella di Rosa (la signora di cui sto parlando) l’ha fatta venire a Genova nella casa dove lei viveva in affitto perchè lei lasciava la casa per fare la badante fissa.
Le aveva promesso di pagarle l’affitto e le bollette fino a quando non trovava un lavoro stabile, ma così non è stato, purtroppo! Rosa quindi non cercava solo lavoro, aveva bisogno di mangiare, di pagare le bollette e l’affitto. Intanto il permesso di soggiorno non è ancora arrivato ad oggi.
In poche parole, pian piano l’abbiamo adottata : il centro d’ascolto Vicariale per le bollette, la nostra “Sporta Aperta” parrocchiale per gli alimentari.
Le abbiamo cercato qualche lavoretto saltuario e l’affitto per i mesi che hanno lavorato, sia lei che la figlia più grande, l’hanno pagato loro.
Purtroppo, a causa della clausura forzata per il “coronavirus”, non hanno più avuto nessuna possibilità di lavorare neppure per qualche ora. Avrebbero voluto andare sia lei che i suoi figli a fare volontariato nella Croce Rossa, ma senza permesso di soggiorno non si può fare.
La loro disperazione è diventata anche la nostra.
In unità con il nostro parroco, che ci ha insegnato sempre ad usare i nostri talenti non solo in parole ma soprattutto in opere, abbiamo pensato che il nostro centro d’ascolto vicariale, oltre l’aiuto che dà per il pagamento delle bollette e alimentari, non poteva bastare per pagare anche l’affitto per Rosa, allora la fantasia che ho chiesto allo Spirito Santo, mi ha illuminato per chiedere a molti amici se potevano aiutarmi per pagare l’affitto di marzo.
Ho ricevuto il centuplo per la loro generosità 
e si sono resi disponibili anche per altre occasioni. Grazie all’idea di un’amica che ha pensato ad un bonifico sul mio conto, abbiamo raccolto le offerte senza spostarci e Rosa, abitando vicino a me, è riuscita a venire dal mio portone a prendere i soldi che le occorrevano.
Dobbiamo credere fortemente che il Signore non ci abbandona mai, anche in questa occasione di clausura forzata.
Come si fa a dire alle persone indigenti che Dio ci ama immensamente se li lasciamo soli e disperati? La Madonna ci insegna a non soccombere al dolore, ma attendere!
E noi attendiamo tempi migliori per la famiglia di Rosa.
Rosella , Genova 6 aprile 2020
Grazie per questa testimonianza Rosella.
L’esempio che hai portato dimostra come è possibile, a partire dal qutidiano e dalle situazioni di difficoltà , in questo caso materiale, ma anche di natura spirituale/morale, creare catene di solidarietà.
E’ un esempio, che può sembrare piccolo, ma credo in realtà sia grande, che non è impossibile lavorare per la creazione di rapporti più fraterni, a partire dalle proprie comunità locali per allargare lo sguardo, come ci invita quotidianamente, a fare papa Francesco, al mondo intero
Renato