Alla fine di questa terza ondata del Covid 19, più speranzosi per le buone notizie che si prospettano nell’affrontare questa pandemia che in un modo o nell’altro tutti ci ha colpito, da Levante a Ponente, sabato 15 maggio ci siamo messi in rete per … “Insieme agire”.
In Liguria esiste un tessuto sociale molto attivo anche nell’ambito del Movimento dei Focolari; i suoi membri hanno intrapreso varie iniziative, spesso in collaborazione con altre persone e associazioni/istituzioni. Da qui l’esigenza di ritrovarsi per ri-conoscerci come unico corpo che, pur nella sua varietà di espressioni, sente l’urgenza di imparare a scrutare e ascoltare oggi il grido dell’umanità e abbracciarla sia localmente che globalmente1.
Sono in tanti a rispondere all’invito. La cura! Prendersi cura è il tema che ci accompagna con riferimenti ai documenti del Papa, ultimo la Fratelli Tutti, il documento finale dell’Assemblea 2021 dei Focolari e il progetto prendersi cura dell’Italia2 che nello specifico si vuole approfondire. “Prendersi cura del mondo che ci circonda e ci sostiene significa prendersi cura di noi stessi. Ma abbiamo bisogno di costituirci in un “noi” che abita la Casa comune (da “Fratelli tutti”). Da qui, l’obiettivo concreto: partire dalle numerose azioni già in atto per contribuire a costituire questo “noi” e diffondere la cultura della cura.
L’illustrazione del documento la cura, un impegno civico è ricca di spunti e può sembrare troppo ambizioso attuarlo. Ma la consapevolezza che ci vuole coraggio per non rimanere travolti dall’attuale crisi che compromette soprattutto i più deboli, ci spinge a cogliere questo momento, che ci vede in tanti riuniti, per renderci consapevoli che osare nel prendersi cura non è più una opzione ma una modalità da applicare a tutti i livelli, una scelta indispensabile.
Ad Emanuele Pili, un giovane professore di Filosofia all’università di Genova e a Sophia, poniamo la duplice domanda: Come prenderci cura del mondo? Come il Carisma dell’unità ci può aiutare? E’ importante avere la consapevolezza che il mondo è nelle mani di Dio. Questo ci aiuta ad avere un sano distacco dalle cose. Perché il mondo non ha bisogno di noi ma di Dio. Però Dio ha bisogno di noi per agire, per entrare nel mondo. Gesù Abbandonato, il dolore amato, è la chiave per essere in questa dinamica: in Lui sono compresi tutti i dolori, le malattie, le cose più terribili, ma anche la Cura, l’Amore, la Vita, la Luce, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Nel vivere in Lui diamo la possibilità a Dio di agire nel mondo e risanarlo. Sono parole che hanno il sapore della contemplazione e riportano ai punti programmatici per il prossimo sessennio della famiglia focolarina: avere sguardi capaci di contemplazione in mezzo alle città, negli ambienti di lavoro, nelle case, nei parlamenti, ovunque.
E’ seguita una vera expo di iniziative di cittadinanza attiva, di politica dell’accoglienza, di inclusione, di tutela dell’ambiente. Le azioni nell’ambito sociale sono le più consolidate. Ci sono anche alcuni giovani a raccontarsi. Fra questi Luca C., con passione ed entusiasmo, ci dice cosa lo anima dopo aver partecipato al meeting “Economy of Francesco” e Davide P. docente in un Liceo Classico e Dottore di ricerca Università degli studi di Genova ci parla della rete “Genova aperta alla pace”: associazioni attive sul territorio genovese e nazionale per condurre una battaglia che non si riduce a lotta ideologica e politicizzata, ma è azione collaborativa per il bene comune.
Ventimiglia rimane per tutti un confine solidale. Da anni le persone del Movimento lì presenti, assieme ad altre associazioni si adoperano in svariati modi per essere accanto ai migranti transfrontalieri. L’impegno nell’accoglienza continua, nuovi progetti sono in atto. Così pure nuove sono le problematiche, le sfide. Condivise danno coraggio a quanti li stanno operando.
Ad ogni esperienza raccontata ci vorrebbe un articolo dedicato. Ascoltandole si ha l’impressione di vedere il documento illustrato già in atto. Si potrebbe quasi riscriverlo partendo dalla vita che già c’è.
Nel Golfo Paradiso, Levante ligure, “Pane Nostro” il progetto di solidarietà alimentare. Nel carcere di Chiavari, le Parole “Ero carcerato e mi avete visitato” sono relative all’esperienza di Franca L.
A Genova lavorare in rete con associazioni, movimenti, istituzioni ecclesiali civili e imprenditoriali è la sfida del Tavolo Giustizia e Solidarietà che opera nella Diocesi nella ricerca di una strada comune per la fraternità e il bene comune. Ancora a Genova i Lanzarotto raccontano la motivazione a diventare “cittadini attivi” nel proprio territorio, attivando una rete di associazioni per andare oltre la protesta di piazza e costruire un dialogo propositivo con le Istituzioni.
Grandi storie e piccole azioni: tutte degne di essere raccontate e moltiplicate. Un mondo di idee, di creatività messe in atto per promuovere la fraternità. Nello stesso tempo, di fronte alle sfide gravi che ci interrogano, emerge la necessità di avere uno sguardo nuovo, che sappia “lasciarci interpellare dalla realtà di crescente disuguaglianza, favorire e allargare la cultura dell’impegno, implementare le sinergie, tessere reti e creare una cultura nuova”.
Come proseguire per affrontare queste sfide? La risposta non è scontata! Lo capiremo insieme. Le innumerevoli concretizzazioni già esistenti sono un punto di partenza. Si apre un nuovo percorso che ha chiaro soprattutto la direzione: camminare insieme per guardare con “cura” le persone e la società, facendosi carico delle tante ferite e delle profonde fratture.
Cristina Tomelleri
1 Documento finale assemblea generale 2021 Movimento dei Focolari
2 Promosso dal Movimento dei Focolari che ha come linea guida il documento la cura, un impegno civico, che vuole essere un nuovo strumento a disposizione dei cittadini che vogliono prendersi cura dei beni che appartengono a tutti.
Un bellissimo articolo, una Lodevole Iniziativa,
Complimenti e Grazie di cuore a Cristina, Marisa e tutti i partecipanti ..
E io non c’ ero ma… c’ ero, Oscar