NATALE SERGIO MINASI, Volontario di Dio

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                              Genova 10 dicembre 1928 – Vallecrosia 11 agosto 2020

Sergio nasce a Genova il 10 dicembre 1928. Sposato con Anna, hanno una figlia di nome Silvia e diversi nipoti e pronipoti.

Sergio trascorre buona parte della sua vita professionale come comandante di navi mercantili, accompagnato spesso da moglie e figlia nei suoi viaggi di lavoro attorno al mondo.

Da Anna, già volontaria del Movimento, conosce l’Ideale e in seguito a qualche incontro dell’Opera, nasce in lui il desiderio di diventare volontario. Abitando prima a Ceriale e poi, per un lungo periodo, ad Albenga, entrambe in provincia di Savona, viene inserito nei nuclei di quella zona.

In prossimità della pensione, cominciano a manifestarsi i primi sintomi della sclerosi multipla, malattia che  lo costringe a camminare con le stampelle e a muoversi con la carrozzina elettrica. Malgrado ciò, nei mesi più freddi dell’anno riesce a recarsi a Tenerife, dove, per il clima mite da lui constatato durante i suoi viaggi, trova beneficio per la salute, rimanendo collegato con i suoi del nucleo con periodiche telefonate, aggiornandoli dei rapporti che man mano costruisce, in particolare con un sacerdote e con i componenti del coro della chiesa cattedrale in centro città..

Nonostante i dolori e le difficoltà della sua malattia, in nucleo appare sempre sorridente, pronto a donare il positivo in ogni occasione.

Negli ultimi anni Sergio ed Anna si trasferiscono vicino alla figlia a Vallecrosia, in provincia di Imperia; pur da lontano, lui si adopera per partecipare agli incontri di nucleo attraverso videoconferenze. La sua presenza risulta preziosa e arricchente per tutti i volontari del nucleo: dopo aver ascoltato la meditazione, riesce ad esprimere con tanta sapienza la propria anima.

Un fratello di nucleo lo ricorda così: “Per me Sergio è stato un grande dono da sempre. Ricordo la sua concretezza, la sua garbata esposizione, spesso con  riferimenti alla sua vita di “uomo di mare”, anche con un certo senso di autoironia; una comunione d’anima profonda, non generica, senza nessuna punta d’orgoglio.

Per me è stato un vero e caro fratello, soprattutto non si è mai lamentato della sua grave malattia; la bonarietà e la profondità dei suoi interventi non si contraddicevano.

Ho ammirato tantissimo sua moglie Anna per tutto l’amore che gli ha dato; sono certo che da lassù questo nostro fratello ci aiuterà ancora”.

A proposito della sua vita di bordo come comandante, Sergio raccontava che, pur dovendo mantenere ferma l’autorevolezza del suo ruolo, cercava sempre di trattare i subalterni con delicatezza,  amando Gesù in ognuno di loro.

Sergio era legato alla Madonna, di cui era molto devoto; guardando Gesù Crocifisso e le sue piaghe, gli veniva spontaneo contraccambiare il Suo amore offrendogli la sua malattia.

E’ partito per il Paradiso il 10 Agosto scorso verso sera; Anna ha raccontato che Sergio ha chiuso gli occhi per il passaggio da questa all’altra vita proprio mentre stavano recitando assieme il secondo mistero del Rosario, quello della Visitazione: certamente la Madonna è venuta a prenderlo con Se nel momento della recita di quel mistero.

Ai familiari presenti e a tutti noi questo passaggio è sembrato un piccolo miracolo e un dono di Maria.

     A cura dei volontari del Ponente Ligure – Imperia, 17 agosto 2020

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Una risposta a “NATALE SERGIO MINASI, Volontario di Dio”

  1. Anche se sono passati tanti anni (quando l’ho conosciuto se non sbaglio abitavano a Genova) ho conservato nel cuore un bellissimo ricordo di Sergio: aveva una vera passione per Umanità Nuova e il suo ottimismo e il suo entusiasmo erano contagiosi. Al manifestarsi della malattia ricordo come mi aveva colpito la sua serenità e ironia nell’affrontarla, sostenuto senz’altro dall’amore di Anna.
    Mi unisco alle preghiere, con affetto.

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