RECIPROCITA’ E FARE FAMIGLIA NEL QUARTIERE IN TEMPI DI CORONAVIRUS

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Vorrei Condividere qualcosa dei giorni intensi di questo periodo di “Quarantena sociale” che stiamo vivendo.

Intanto io mi ritengo fortunata, perchè vado a lavorare per tre giorni settimanali, anche se in una sede che non è la mia abituale e con alcuni disagi che rendono più difficile il lavoro, per due giorni invece resto a casa a lavorare col pc. Mi ritengo fortunata perchè il lavoro mi permette di avere la sensazione di una certa “normalità” e di avere relazioni, seppur a distanza di sicurezza con i colleghi, relazioni non solo virtuali, mentre quelle con i pazienti sono solo telefoniche.

Mi sono chiesta anch’io cosa Dio voglia dirci attraverso questa situazione, che Lui non ha certamente voluto, ma che può essere occasione di crescita per tutti. Io non ho risposte sicure, ma senz’altro punto ad avere più attenzione a chi mi sta accanto, senza dimenticare le persone lontane nel mondo , che stanno soffrendo. Vedo l’opportunità di far crescere la fraternità universale e nel mio , nostro ( perchè José è con me ) piccolo cerchiamo di contribuire, in unità con le Famiglie Nuove  e il Nucleo con cui rimaniamo in stretto contatto.

Una prima piccola cosa è che mi sono accorta che uscendo con la mascherina a far la spesa, nel vicoletto che porta in 10′ al supermercato più vicino, prima sorridevo alle persone con cui incrociavo lo sguardo, ora la paura del contagio e la fretta di non star troppo fuori , mi faceva procedere a occhi bassi e se sorridevo a qualcuno, mica si vede con la mascherina…allora ho provato a fare un cenno di saluto con la mano : qualcuno risponde, qualcuno mi guarda strano, ma io vado avanti, non devo dimenticare che ognuno è un Gesù.

In casa direi che questa, del virus, è una bella prova di stabilità del nostro matrimonio. I primi giorni di convivenza forzata (José infatti è a casa da un mese col telelavoro…e lavora anche dalle 9 alle 20..) abbiamo litigato più del solito, poi chiedendo scusa, ricominciando sempre e cercando di perdere un po’ l’ uno ,un po’ l’ altra : per esempio io ho dovuto rinunciare a fare di José un atleta che fa ginnastica tutti i giorni con me, José ha accettato di fare un po’ di movimento con me alcuni giorni a sua scelta, insomma abbiamo ritrovato un’ intesa e penso di poter dire ci troviamo più uniti di prima.

Con il condominio siamo in collegamento continuo, in particolare alle 19 , in molti ci troviamo alle finestre o ai balconi per l’appuntamento musicale quotidiano, del quartiere di Multedo. Lo cura Jacopo , un ragazzo di 22 anni con la passione del disc-jockey, che ci rallegra , fa gli auguri di compleanno, comunica i nuovi nati e ci fa applaudire i sanitari, la conclusione è un minuto di silenzio per chi lotta con la malattia o non ce l’ha fatta. Alla fine ci sbracciamo a salutare chi conosciamo e chi no, anche dei palazzi lontani. Già gli abbiamo mandato un messaggio di incoraggiamento e ringraziamento e finita la quarantena, andremo a conoscerlo.

La famiglia dei nostri vicini più vicini è fatta di una mamma con due ragazzi di 15 e 20 anni, che dovendo studiare a stretto contatto, e come succede fra fratelli, spesso avevano diverbi e la mamma sconsolata mi aveva telefonato per sfogarsi un po’. Poi c’è venuta con José un’idea, offrire a uno di loro il nostro piccolo terrazzino con vista mare, dove studiare con tranquillità. La proposta è stata accolta molto volentieri. Così a volte il mattino, a volte il pomeriggio, il ragazzo grande , con mascherina, suona alla porta, Josè mette la mascherina, gli apre, lui traversa velocemente il salone-ingresso e va sul terrazzino , dove trova un tavolino e una sedia, la tenda tirata giù per il sole e si mette a studiare con impegno. Abbiamo ricevuto i ringraziamenti suoi, ma soprattutto della mamma, oltre fette di torta, biscotti fatti in casa…

Abbiamo una vicina di casa abbastanza giovane, che per una sua fragilità, contava molto sull’aiuto della mamma, che è mancata improvvisamente due anni fa. Da allora lei, che non può lavorare e vive con il padre anziano, ci ha presi come punto di riferimento, in particolare per accompagnarla alle visite mediche, ha varie problemi di salute infatti, ed anche per farle le iniezioni. Ora che la Asl ha chiuso le prestazioni non urgenti, avrebbe molta difficoltà a fare le iniezioni calmanti per i suoi dolori forti. Per questo, cercando di avere cautela nel riceverla, una volta la settimana, sale per l’iniezione. Se poi ho preparato un po’più di minestra , o altro, gliene dò due porzioni e lei è molto grata.

Con i vicini del primo piano c’è una bella intesa, lui gestisce il pub nel palazzo e lei ha una pescheria. Lei mi confidava la sua preoccupazione, i loro lavori sono fermi, lei, nonostante i rischi ha deciso di riaprire la pescheria. Noi abbiamo iniziato a comprarle il pesce una volta la settimana , prima me lo portava mio fratello da Arenzano. Costa un po’, ma è freschissimo. Casualmente ho potuto portarle un ramoscello d’ulivo benedetto, pensando che le facesse piacere. Mi ha mandato un Wapp, commossa,  perchè proprio quest’anno era triste di non averlo in casa. Anche da lei a Pasqua è arrivata una fetta di torta.

La reciprocità scatta e noi siamo contenti. Cerchiamo di “essere sempre famiglia”, anche molto allargata…compresi i fratelli siriani e le famiglie del Comitato, un pensiero concreto, anche a loro.

Cerchiamo di andare avanti…!! Insieme!!

Maria Chiara e Josè, aprile 2020

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3 Risposte a “RECIPROCITA’ E FARE FAMIGLIA NEL QUARTIERE IN TEMPI DI CORONAVIRUS”

  1. Che Coppia, ragazzi! una serie di “mini” esperienze certamente “maxi” agli occhi del “Principale” (mi piace ogni tanto chiamarlo così!).
    E che esempio che siete: grazie di cuore della vostra testimonianza.
    Anch’io mi ritengo privilegiato abitando in campagna e avendo la possibilità di mettere il naso fuori, con tanto di soddisfazione per graduale fioritura primaverile. Per far contenta mia moglie, pur non essendo le mie gambe proprio in ordine, ho accettato di imbiancare alcuni vani, compresa la copertura della tappezzeria: ci sono voluti alcuni giorni, col su e giù per la scaletta, ma sono contento, sia per la buona riuscita, che per aver visto Milly soddisfatta. E poi ci sarebbero altri episodietti, ma… sarà per la prossima volta! Un grazie di cuore a Maria Chiara e a Jose.

  2. Grazie Chiara e M.Josè,
    siete veramente meravigliosi!
    Sono felice di essere Vostra amica.

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