Chi di voi sa che il video più visto su YouTube è una canzoncina per bambini? Volete capire da cosa nasce lo strapotere di Google? E sapete com’è nato l’hashtag (#)? Ve lo può raccontare il “Piccolo dizionario della grande trasformazione digitale”. Ve lo presento attraverso la mia esperienza.
Nel 2020, verso fine novembre, un amico e collega mi propose di unirmi (online) a lui e un gruppo di insegnanti, professori e ricercatori, per dialogare su “Metamorfosi digitale”: quella trasformazione che la tecnologia dell’informazione e comunicazione favorisce (per non dire “impone”) nella società, nell’economia, nella cultura, nella politica. La pandemia ha accelerato e reso più evidente questo fenomeno, e l’esigenza di comprenderlo.
L’argomento era da tempo di mio interesse. Qualcuno qui forse ricorderà l’esperienza di “web4unity” (gruppo intergenerazionale nato nel 2003, che aspirava forse un po’ ingenuamente ad un'”internet per l’unità”), e qualcun altro ricorderà la mia partecipazione, con altri, ad un libretto della collana “Passaparola” di Città Nuova: “Vivere in rete – gioie e dolori dei nuovi media – 2011”.
Il gruppo di professori cui ci unimmo era variegato: lingue, storia dell’arte, storia contemporanea, mentre l’anima del gruppo, Piero Pozzi, è un ingegnere elettronico ed – assieme – umanista di vasta cultura, autore di numerose pubblicazioni. Il mio amico ed io portavamo il contributo di due ingegneri che con le tecnologie ci hanno lavorato per anni.
Nacque l’idea di consolidare il frutto delle conversazioni in un dizionario di ventisei parole – una per ciascuna lettera dell’alfabeto – attinenti alla trasformazione digitale. Ecco il perché del titolo “Piccolo dizionario della grande trasformazione digitale“.
Come scegliere 26 parole che incontrassero l’aspettativa di tutti? Ci aiutò una sorta di gioco: ciascuno propose la propria selezione (una o più parole per ogni lettera), e si lavorò assieme con una “votazione dialogata”.
L’elenco delle parole, alla fine, comprendeva parole della tecnologia, come “www“, “Algoritmo“,”YouTube“, “Google“, nomi di persone (“Jobs“, “Xi Jinping“), ma anche termini di uso comune (“Futuro“, “Tempo“, “Memoria“) il cui significato e la cui percezione sono cambiati a causa dell’irruzione dei “nuovi media”. C’erano anche alcuni neologismi (“Infodemia“, “BigData“).
La parte più impegnativa venne dopo. Per esempio: per me (che – ingegnere per decenni in un ente di certificazione – avevo “incorporato” il rispetto della “norma”) stare entro i 4000 caratteri richiesti per ogni voce era faticoso, ma ovvio. Avevo dedicato tempo e stratagemmi per accorciare frasi ed eliminare parti interessanti ma non essenziali. Con sorpresa vidi che i professoroni sconfinavano allegramente, anche oltre il doppio del consentito.
Oppure: avevo preparato un testo che rappresentava il mio punto di vista sul “Tempo”, visto sotto l’aspetto a volte deformato che la tecnica ci impone, ma mi veniva richiesta una trattazione più approfondita: perché non parlavo, ad esempio, anche del “tempo lineare” e “ciclico”?
Per non parlare del formato di testi e note, su cui il mio punto di vista e quello dello storico erano diametralmente opposti. Io amo paragrafi spaziati con molti “a capo” (il tipico aspetto delle pagine web), lo storico preferiva il “muro di testo” (il tipico formato dei libri e degli articoli di ricerca).
È stato un lavoro di pazienza, reciproco riconoscimento, ascolto, attesa, attenzione, approfondimento, tutte facoltà ed attività che purtroppo la frenesia degli smartphone e dei social ci sta togliendo (o ci ha già tolto?)
Il frutto è questo libretto di circa 200 pagine, uscito la scorsa primavera, dove, oltre agli approfondimenti, troverete molte curiosità su YouTube, assieme a riflessioni sulla “sorveglianza” di Google.
Leggerlo potrebbe essere lo spunto per altri approfondimenti, e – magari – per qualche occasione di riflessione insieme, per cui ci dichiariamo già disponibili, se qualcuno lo desiderasse.
PS il testo sopra, senza questa nota, ha 4000 caratteri esatti.
Per saperne di più:
https://www.key4biz.it/democrazia-futura-la-grande-trasformazione-digitale-in-un-piccolo-dizionario/376465/
https://www.cybertrends.it/il-digitale-dalla-a-alla-z-un-dizionario-per-comprendere-la-rivoluzione-in-corso/
Per acquistare:
https://tinyurl.com/y99pdx8m (Amazon, cartaceo)
https://tinyurl.com/y79yx5ze (formato pdf)
Riccardo Poggi