Invitato a scrivere qualcosa sulla mostra dei presepi di Fontanegli da poco conclusa, ho pensato di aderire alla richiesta non parlando del soddisfacente successo della manifestazione, ma mettendo piuttosto in evidenza i rapporti con le persone, per riconoscerne il valore e per ringraziarne il Signore .
Da diversi anni uno dei miei compiti è quello di contattare gli espositori, prendendo con loro gli opportuni accordi per garantire che la mostra sia realizzabile e si svolga in maniera ordinata.
Constatando puntualmente che, dopo le inevitabili difficoltà che si incontrano, la Provvidenza interviene sempre al momento opportuno, mi sembra che una delle cose più belle ed interessanti stia proprio nel rapporto con le persone con cui ho contatti telefonici e con le quali interagisco durante le “operazioni” di allestimento.
Vorrei essere capace di “far sentire il sapore” di questi rapporti, soprattutto con coloro che mi è capitato di trovare in un momento difficile.
Provo a citare qualcuno di questi contatti, sottolineando l’importanza dell’ascolto.
Innanzitutto Andrea e Benito, due persone che da qualche anno frequentavano la mostra. Avuta la notizia che erano mancati, ho sentito di farmi vicino alle loro famiglie: per il primo, andando a recitare una preghiera nella camera ardente a S. P. D’Arena, per il secondo, facendo una visita alla moglie che abita sulle alture di Teglia, nei pressi di Bolzaneto.
Guido, un distinto signore di Nervi che diverse volte ha arricchito la mostra con piccoli presepi in ceramica, ha voluto raccontarmi della sua malattia, della chemioterapia a cui si sta sottoponendo, dello spirito con cui la sta affrontando e del nipotino, nato da poco, col quale spera di giocare ancora a lungo…
Vincenzo, un estimatore del presepe conosciuto lo scorso anno, che avrebbe partecipato volentieri, mi ha messo al corrente dell’intervento che avrebbe subito a Monza: ci siamo sentiti più volte, mi sono informato sull’esito dell’operazione e ho sentito quanto ha apprezzato il mio interessamento…
La signora Anna, residente nel Centro Storico, che non vedeva l’ora di allestire il suo presepe, ha dovuto arrendersi di fronte alle cagionevoli condizioni di salute, ma è stata molto contenta di sentire che le ero comunque vicino e la incoraggiavo con l’augurio di poter partecipare alla prossima edizione.
Proprio in questi giorni, in seguito ad uno scambio di notizie, Vittorio, della zona di Marassi, quasi fossi uno di famiglia, mi ha richiamato per riferirmi della visita neurochirurgica della figlia, portatrice di aneurisma cerebrale, e dello stato delle sue carotidi dopo un ecodoppler…
E si potrebbe continuare con piccoli flash per ribadire l’importanza dei “rapporti”, magari per piccole cose, ma talvolta con apprezzabili elementi di reciprocità, manifestati anche con la disponibilità per l’allestimento della mostra.
Nel profondo del cuore sento vero quanto ci ripetiamo spesso: ognuno, nell’ambito in cui vive e opera, può e deve cercare di essere espressione concreta della vita di unità tra di noi, testimoniando, pur consapevoli dei nostri limiti, il Suo amore.
Agostino