In uscita il libro:
“ LE RAGIONI DEL DIALOGO”
( Possiamo dirci cristiani se escludiamo dal nostro orizzonte chi non lo è?)
Autori: Renato Algeri, Roberto Catalano, Andrea Mandonico
Questo libro può essere definito “ un libro del Noi”, perché vuole porre in evidenza più quello che unisce rispetto a quello che divide. Un libro del noi, anzitutto, perché frutto di un lavoro e di un’idea condivisa tra diversi autori. L’idea di questo lavoro mi è venuta, nel 2020, poco dopo l’inizio della pandemia. Ho proposto a Roberto Catalano e poi a padre Andrea Mandonico, di collaborare per la realizzazione e ho avuto da loro, con grande piacere, una risposta positiva”.
Il presupposto, penso si possa dire, che ci ha accomunato è che in un mondo in cui, mentre tra un XX secolo ormai trascorso da oltre un ventennio ed il nuovo XXI, sono emerse con forza e con “ violenza” differenze di ogni tipo – ideologiche, economiche, culturali, religiose, che hanno evidenziato piuttosto i momenti di contrapposizione rispetto a quelli di incontro- è invece possibile ricostruire una trama di relazioni, di “ ponti gettati”, di volontà buone, costruite tra credenti in fedi religiose diverse o non credenti,
Un “ libro del Noi”, perché la convinzione che ci anima, pur nelle diverse posizioni e situazioni di vita e di impegno in cui padre Andrea Mandonico, Roberto Catalano ed ioci siamo trovati, è che sia meglio spendersi per cercare e comunicare che è possibile trovare quello che avvicina realtà culturali e spirituali “diverse”, piuttosto che per evidenziare differenze che, nel percorso storico, sono risultate ben evidenti e fonte di scontro, come attestano senza tema di smentita le vicende del XX secolo, da non molto alle nostre spalle
Questo lavoro non ha voluto e non vuole significare volontà di un facile sincretismo religioso, una sorta,come si dice oggi nel linguaggio corrente, di “ buonismo perbenista” che tenda ad annullare le differenze.
Ma, al contrario, una sottolineatura di come sia stato e sia possibile pur rimanendo saldi nella propria convinzione spirituale e/o culturale far emergere il profondo desiderio di molti all’interno di differenti fedi, ma anche al di fuori di esse in chi si definisce non credente ed è animato da una “ volontà buona”, di impegnarsi nella costruzione di relazioni amichevoli, nel rispetto e nell’accettazione della “ diversità” dell’altro.
Dunque, un libro che si rivolge a possibili lettori, diversi per convinzioni religiose o senza convinzioni in tal senso, interessati al tema del dialogo tra chi, pur partendo da presupposti culturali, ambientali, storici che possono apparire e di fatto realmente testimoniano appartenenze a mondi tra loro lontani, ha dato vita a esperienze di incontro, di scambio, di superamento di secolari pregiudizi. Tutto questo è testimoniato in questo lavoro condiviso.
Così, personalmente, cerco di documentare come, a partire in particolare dalla celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II ( 1962-65) e dall’enciclica di papa Giovanni XXIII “ Pacem in terris”, la Chiesa cattolica abbia perseguito, pur in presenza di difficoltà e resistenze ad essa esterne e interne, la via del dialogo; per arrivare agli sviluppi più recenti, in questa direzione, che si sono registrati con l’attuale pontificato di papa Francesco. Un importante riferimento per questo cammino è stato, certamente, l’ormai storico incontro, voluto da san Giovanni Paolo II, di Assisi nell’ottobre 1986 tra le religioni per la pace nel mondo. Ma, un contributo importante è venuto, anche dallo sviluppo della D.S. ( Dottrina sociale), che ha delineato un possibile modo di impostare le relazioni sociali che ponga al centro “ la persona”, prima degli interessi di singoli o di gruppi. Ed in questo senso ho richiamato il“ Personalismo” come una delle espressioni della componente cristiana del pensiero filosofico del ‘900 e mi sono soffermato su alcune delle più significative encicliche sociali, successive al Concilio. Ho poi fornito diverse testimonianze di dialogo, in particolare richiamando due esempi di dialogo con non credenti e con la cultura.
Andrea Mandonico, nel suo capitolo su Charles de Foucauld, fa riferimento ad importanti momenti che negli ultimi anni hanno distinto l’opera di papa Francesco, come la sottoscrizione del “Documento sulla, fratellanza umana” insieme con il Grande Imam di Al-Azhar Al Tayyeb, nel 2019, e l’enciclica “ Fratelli tutti”, nel 2020, in cui Charles viene presentato come “ fratello universale”.
E mostra come fratel Charles considerò il tema del dialogo « non come dialogo superficiale ma un dialogo che entrasse profondamente nella cultura Tuareg ( popolo nomade del deserto algerino) e manifestasse il cuore del suo cuore, cioè la sua fede» evidenziando come «per dialogare occorre conoscersi e creare amicizia». Cosa che egli fece vivendo a contatto con quelle popolazioni di fede musulmana, di cui divenne appunto amico.
Roberto Catalano, in un capitolo centrale del libro sviluppa il tema della “ Cultura del dialogo” e documenta come sia stato possibile realizzare esperienze di dialogo tra persone di fedi diverse. Così, dopo aver ricostruito le tappe di un “rapporto difficile” sintetizzate nella formula “ extra eccleesia nulla salus” ( al di fuori della Chiesa nessuna salvezza), mostra come nel XX secolo ci sia stata una “ inversione di rotta” e si sofferma sui protagonisti di quella svolta, per richiamare poi l’impegno di alcuni movimenti ecclesiali, in particolare La Comunità di Sant’Egidio ed il Movimento dei Focolari in direzione del dialogo interreligioso.
Esamina,poi, processi simili di ricerca di dialogo avvenuti da parte di movimenti presenti presso altre tradizioni religiose, in particolare il Buddismo, l’Islam, l’Induismo. Perviene, quindi, a quella che in tempi più vicini all’oggi è stata definita, a proposito del dialogo interreligioso, nella esortazione apostolica del 2013 di papa Francesco “ Evangeli Gaudium” « una condizione necessaria per la pace nel mondo, e pertanto un dovere per i cristiani, come per le altre comunità religiose” .
A cura di Renato Algeri ( febbraio 2022)