La Comunità Locale di Savona si prepara alla Run for Unity

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Domenica 12 Aprile la comunità locale di Savona si è incontrata nei locali del bel convento dei cappuccini, che domina la città dalla sua posizione. L’occasione per incontrarsi, a parte la voglia di stare insieme, è  stata la presentazione della  run for unity  2015, la staffetta mondiale dei  ragazzi per l’unità che quest’anno fa tappa proprio Savona. All’incontro erano presenti circa una’ottantina di persone,  ognuna delle quali ha contribuito a suo modo (anche solo con un gesto, una parola….) alla riuscita della giornata.

Dopo la messa, ci si è ritrovati tutti nel refettorio del convento per il pranzo, il cui ricavato è andato a sostegno della manifestazione. Lo chef Walter Mutti, ha sicuramente contribuito con il suo talento, a far sì che il Pranzo raccogliesse ben 600 euro netti.
Dopo una passeggiata post prandiale nei giardini del convento, per ammirare la collezione di piante grasse di Padre Umberto, Ci si è ritrovati in tempo per la presentazione della run for unity 2015. Elena Zorra, una “ragazza per l’unità ” ci ha spiegato come è nata la manifestazione, il cui scopo è sperimentare, almeno per un giorno, la pace e l’unità della famiglia umana, promuovendo  la “Regola d’oro” (etica di reciprocità) come mezzo per arrivarvi.
In effetti la run for unity è una vera e propria staffetta mondiale in cui ogni ora, in tutto il mondo, a seconda del fuso orario, i ragazzi che partecipano si scambiano idealmente il testimone .20150412_153123
La run for unity è stata la scusa per una riflessione sulla necessità di un sincero sforzo per il dialogo tra culture e popoli. Il pensiero di tutti è subito andato al medio oriente e all’Africa ,regioni intrappolate in una spirale di violenza di cui non si vede la fine.

Le testimonianze di alcuni membri dell’Opera che vivono in Siria, raccolte in occasione dell’ ultimo collegamento  CH, e trasmesse nella seconda da parte del pomeriggio, pur non nascondendo la gravità della situazione, hanno dimostrato che la “cultura del perdono” e la condivisione, anche materiale, possono testimoniare efficacemente i frutti della fraternità. Dalla Giordania, due testimonianze hanno dato voce alla sofferenza inaudita del popolo siriano, all’accoglienza senza misura dei profughi e alla speranza di un futuro di pace per il Medio Oriente e per il mondo. Infine, il CH ha proposto l’esperienza di 90 giovani del Regno Unito (cristiani, musulmani, senza una fede religiosa), che si sono incontrati a Welwyn Garden City, nei pressi di Londra, per una “due giorni” insieme per costruire ponti tra persone di culture e fedi diverse, ha dimostrato come la strada per la fraternità universale, anche se in salita, è percorribile da tutti.20150412_150252

La giornata si è conclusa con uno slide show dedicata ad un recente viaggio in Terra Santa di Fabio, Patrizia e Daniela. Il loro racconto da un semplice resoconto delle vacanze si è trasformato in una riflessione sulle barriere, culturali ma anche fisiche, che ancora dividono interi popoli gli uni dagli altri. Così, partendo dalle immagini del muro di cemento armato alto 8 metri che circonda Betlemme, ognuno dei presenti ha avuto modo di riflettere sulla necessità di un dialogo che si sforzi di comprendere le ragioni dell’altro, partendo dalle questioni geopolitiche per arrivare al nostro quotidiano.

Qui puoi vedere l’album fotografico della giornata

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