“Un possibile incontro”
Provo a ragionarci o meglio a rifletterci su, su cosa? Sulla marea di parole e prese di posizione scaturite dalla discussione sul disegno di legge Cirinnà.
La prima parola che mi viene in mente è: discernimento ma subito dopo capisco che essa è legata alla parola ascolto, ascolto di chi o di che cosa? Della propria coscienza certo o della propria intuizione o ispirazione ma anche capacità di ascolto dell altro, ascolto uditivo ma soprattutto emotivo, disponibilità ad accogliere l’altro, disponibilità da ricercare costantemente.
Ragione, coscienza, discernimento, ascolto, accoglienza…. evoluzione. Si perché viene da domandarmi possono la nostra “ragione”, la coscienza ed il discernimento non evolvere? Dunque se i pilastri della verità costituiscono un irrinunciabile consapevolezza del proprio essere, altresì la ricerca e l’apertura verso il nuovo rappresentano una fonte di progresso.
Resta da stabilire quale sia la Verità o meglio come da evangelica memoria ” che cosa sia la Verità”. In tutto questo, non vorrei allontanarmi troppo dall’oggetto del ragionamento, per me, educatore cristiano, vale la solida certezza che il bambino abbia necessità, per una crescita equilibrata, di significativi riferimenti maschili e femminili, paterni e materni, che questi riferimenti siano coerentemente e pienamente espressi dalla figura genitoriale maschile e femminile in ogni famiglia penso sia tutto da stabilire e “credo” non lo si possa stabilire a priori, l’esperienza maturata sul campo mi ha fino ad oggi indicato che ogni “caso” o meglio individuo debba essere considerato a se.
Porsi dunque su schieramenti opposti incapaci di dialogo non giova al bene “essere” del bambino ed in quanto tale della madre, del padre o delle figure genitoriali e in definitiva della famiglia, poiché nessuno può considerare per se un diritto l’avere tantomeno possedere un altro essere umano, un figlio.
Ho parlato di famiglia e a scanso di equivoci voglio dire che ho, come riferimento antropologico, l’unione di un uomo con una donna così come espresso dalla fede e dalla dottrina cattolica ma sono altresì certo che tale “essenza” sia espressa solo dalla presenza nel rapporto coniugale di un Amore oblativo che, se tale, travalica, comprendendola, la sessualità stessa dell’individuo.
Resterebbe da comprendere se l’omosessualità abbia in se queste caratteristiche di oblativitá così come non possiamo darlo per scontato nell’atteggiamento eterosessuale.
Discernimento, ascolto, accoglienza, verità, evoluzione , oblazione parole impegnative per una società abituata a scrollarsi di dosso le domande difficili della vita, ma dinnanzi ad essa, la vita dico, non ci si può accontentare di facili e ancor meno frettolose risposte ne di leggi dei numeri, occorre gettare il proprio pensiero oltre la leopardiana siepe e farci stupire dalla bellezza di un infinito pronto sempre ad ascoltarci e a suggerirci risposte impensate.
Fabrizio Giacomazzi
qualcuno pensa che forse esiste anche la volontà di uno sistema economico – statale di “censire” e controllare ogni movimento dei suoi ” consumatori”…..e di indirizzare verso forme di aggregazione indipendenti dall’etica ,più controllabili .La famiglia dà libertà ai suoi membri e forza nei legami.