RENZO GALLUZZI: “…PERCHE’ MI ACCOLGA NELLA SUA CASA…” …. “CIAO”…

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Volontario di Dio  –  20 ottobre 1931- 25 ottobre 2016

Volontario da una vita, trascorsa da marito,Galluzzi Renzo_resize padre e  nonno, grande amico e medico dei bambini,  per decenni ha curato con amore, sacrificio e grande dedizione l’infanzia dell’alta Val Polcevera, (nell’entroterra genovese);  stando vicino a famiglie nel bisogno e nel dolore: quante mamme e papà di oggi lo ringraziano per aver curato la loro salute in tempi quando medicine e medico non erano alla portata di tutti!  E poi la sua condivisione di beni verso l’Opera di Maria e verso i bisognosi che lo ha contraddistinto per tutta la vita.

Questo suo cuore grande si accompagnava sempre ad un sorriso, ad una gioia semplice, anche se nella vita aveva abbracciato un grande Gesù Abbandonato. Ma quel dolore, condiviso con i suoi fratelli di Nucleo, aveva portato Renzo ad essere un fratello che ispirava fiducia, speranza in un domani sempre migliore dell’oggi, ad essere un ricercatore di Dio nel volto dei sofferenti, in ogni circostanza, in ogni momento della sua ricerca appassionata nei misteri dell’universo e nelle scoperte scientifiche.

Il suo Angelo Custode, a lui tanto caro, accompagnava ogni momento della sua giornata; era diventato anche nostro amico in Nucleo quando guidava Renzo ad ascoltarci, a farsi uno, a capirci, ad esortarci a ringraziare nel condividere l’Ideale, strada maestra per ciascuno di noi.

Di Umanità Nuova coglieva i vari aspetti, ma da buon fratello medico viveva con tanto impegno il Verde, facendosi carico di provvedere medicine per bambini e grandi per famiglie bisognose, dove anche il ticket poteva rappresentare un onere, fino all’essere riferimento e animatore degli incontri di U.N. del Verde, che l’ultimo mercoledì di ogni mese vedeva alcuni di noi  condividere esperienze di vita con fratelli nella malattia o con amici senza fissa dimora.Galluzzi Renzo-20160305 - IMG_6176 E che dire della serenità, della gioia che ci ha lasciato come sua eredità, dei piccoli gesti d’amore verso i suoi fratelli, come quando ritornando verso casa a fine Nucleo non mancava mai la fermata dal suo amico fornaio per offrirci un po’ di focaccia genovese…

E come non ringraziare Renzo del suo affetto per il Nucleo, del suo viverlo quale grazia, sempre fonte di vita per riprendere il cammino settimanale! Anche il giorno prima della sua partenza un breve incontro di Nucleo nel suo studio, allestito con un singolo letto per essere meglio seguito e curato, portando un po’ di Chiara su  “ Gesù in mezzo “, tema che a Renzo stava tanto a cuore.

Nell’ascoltare Chiara, le sue mani e il suo sguardo ringraziavano per lui e alla fine con voce flebile un suo invito a pregare insieme il Padre “perché mi accolga nella Sua casa”…; al termine della preghiera il suo saluto è stato un “ciao”….

A cura di Gianni Rivarola e del suo nucleo

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4 Risposte a “RENZO GALLUZZI: “…PERCHE’ MI ACCOLGA NELLA SUA CASA…” …. “CIAO”…”

  1. Ho conosciuto a fondo Renzo nell’attività del nostro ambulatorio*, nel quale ha prestato servizio come medico fino a qualche anno fa. Il suo sorriso, la sua semplicità e il suo humour lo rendevano giovane nonostante gli anni ed è grazie a lui che l’ambulatorio si è aperto fin dall’inizio a medici di altre convinzioni.
    Lo immagino ora in Paradiso che continua a sorriderci e, in un certo senso, a scherzare: vivo più che mai…

    Marisa Anselmo

    *del Comitato Umanità Nuova

  2. Un bel grazie a chi ha pubblicato il profilo di Renzo Galluzzi.
    “perché mi accolga nella sua Casa” è un pensiero dolcissimo che sarà certamente corrisposto.
    Ho conosciuto Renzo i primi tempi che l’ideale si stava diffondendo a Genova e ne conservo il ricordo di una persona sempre in uscita da se stesso.
    Gesù in mezzo si faceva presente proprio per questa sua caratteristica che ha conservato per tutta la vita.
    Affidiamogli ancora e con fiducia i nostri malanni ne trarremo serenità e guarigione.
    Riccardo Leale

  3. Avevo pensato di lasciare spazio ai tanti di noi che certamente avrebbero qualcosa da dire sul nostro Renzo, ma avendo letto il commento di Marisa, mi sento in dovere – almeno di riconoscenza – di esprimere anch’io un pensiero. Fin dai “primi tempi” dell’ambulatorio direi che fra noi due si era instaurato un rapporto bello, sia sul piano umano e professionale, nel rispetto delle rispettive competenze, che sul piano spirituale, tant’è che spesso ci si sentiva anche telefonicamente, stimolandoci vicendevolmente a vivere la nostra vocazione di volontari.
    L’altra occasione di essere a stretto contatto è stata quella, più o meno mensile, dell’incontro del “Verde” nell’ambito di Umanità Nuova, dove ci si scambiavano esperienze di vita proprie di questo “mondo”.
    Allora un grande grazie all’amico e fratello Renzo, chiedendogli di “darci una mano” ad essere fedeli nel proseguire il nostro cammino terreno.
    Agostino

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