ALLORI GIAMPAOLO: un uomo di Dio che ha seminato Amore a piene mani

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09 agosto 1944 – 06 aprile 2023 

Dopo tanto tempo con problemi di salute di vario tipo ed essere stato sottoposto a ricoveri in vari ospedali, con tanti esami e interventi, Giampaolo (Volontario di Dio) è tornato al Padre proprio il Giovedì Santo, giorno in cui la Chiesa fa memoria dell’istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio, del Comandamento nuovo e della Preghiera di Gesù al Padre per l’ Unità.

Il figlio Alessio, Sacerdote e Parroco di Quiliano (Savona), lo ha sempre seguito con tanto amore, così come i Volontari del suo nucleo gli sono stati vicino, accompagnandolo quando necessario dagli specialisti, sostenendolo con visite, telefonate, messaggi e, soprattutto, con la preghiera.

Il Vescovo di Savona ha officiato il Rito Funebre il Sabato Santo, giorno in cui non si poteva celebrare l’Eucarestia: è stato comunque un momento partecipato dalla sua Comunità parrocchiale, dal suo nucleo e da altri membri dell’Opera di Maria. Una Messa in suo suffragio è stata poi celebrata il sabato successivo. Giampaolo ha così raggiunto la sua Mariuccia (la moglie) che da qualche anno lo aspettava in Cielo.

Riportiamo di seguito il pensiero di alcuni Volontari di Dio che lo hanno conosciuto:

Fabio Cartasegna, il suo ultimo responsabile di nucleo, durante il Rito Funebre:

Non è facile per me parlare di Giampaolo: come si fa a parlare di un amico? Sono troppi i ricordi dei momenti passati insieme. Ci vorrebbero ore ed ore per dare anche solo un’idea. E poi è troppo forte il dolore del distacco.

So però di parlare a tante persone che lo hanno conosciuto, anche in modo profondo, oppure anche solo incontrato per il tempo di un rifornimento al distributore di benzina, ma che sicuramente si saranno accorti di avere a che fare con una persona speciale.

E poi se siamo qui uniti nel nome di Gesù, Lui è presente in mezzo a noi e ci metterà in relazione stretta con Giampaolo, come forse non è mai successo prima. Quindi bastano poche parole e vorrei che fossero le parole di Giampaolo stesso a dirci qualcosa di lui, della sua anima. Si tratta del racconto di una esperienza sua e di Mariuccia raccolta da Piero Bresciani, suo e nostro carissimo amico, nel novembre del 1999.

In quell’anno era stata diagnosticata a Giampaolo una malattia molto seria, per la quale è stato sottoposto a cure lunghe e debilitanti, fino alla guarigione. E’ stata un’esperienza che ha segnato molto la vita di Giampaolo e Mariuccia e che ha visto nel contempo attivarsi una gara di amore scambievole tra noi per sostenere Mariuccia nella gestione del distributore, fino quando è stato possibile. In questo servizio hanno spiccato per la generosità lo stesso Piero Bresciani e Carlo Grossi, che ora sono con lui in Cielo.

Penso che in questo breve racconto a seguire si possa cogliere un po’ dell’anima con la quale Giampaolo ha affrontato anche l’ultima malattia, che ha portato alla sua partenza per il Cielo. Così dice Giampaolo:  ”L’estate scorsa  ho scoperto di avere un problema di salute molto serio. Quando mi è stata data la notizia mi sono sentito smarrito. Nella mia mente avevo un pensiero.  “Gesù sei venuto a visitarmi sotto questa veste, ma non sono stato capace di accogliere la tua volontà e di dire il mio sì immediatamente”. Parlo con Mariuccia che mi ha accompagnato: mi incoraggia tantissimo. Mi dice di essere sereno, di continuare a fidarmi di Dio perché anche in queste circostanze, umanamente inspiegabili, Dio ci vuole bene e non ci abbandona mai. Capisco allora che la malattia è una prova permessa da Dio per la mia crescita spirituale, per la mia santificazione. Non è facile accettare, ma mi viene in mente la frase di Gesù: “Chi vuol venire dietro a me prenda la sua croce..”:  per me vuol dire essere distaccato da tutto, anche dalla propria vita. Ho sperimentato e sperimento che Dio mi dice di prendere la mia croce, ma mi da anche la forza e l’aiuto per poterla portare. Questo mi restituisce gioia e serenità. Vengono momenti di sospensione… spesso i pensieri corrono, ma non serve: devo vivere l’attimo presente…

Di grande aiuto mi è stato sapere che molti pregavano per me e altri aiutavano concretamente a mandare avanti l’apertura del distributore di benzina, che altrimenti non avrei saputo cosa fare. In tutto questo ho visto la misura dell’amore vero e disinteressato. Adesso non sappiamo cosa Dio ci chiederà, ma continuiamo a dirgli di sì, pronti a dare il nostro contributo per un mondo migliore.”

(Prosegue Fabio:) Giampaolo mi ha insegnato molte cose. Ne cito solo tre:

  • Mettere Dio al primo posto nella vita.
  • Amare nei fatti, con gesti concreti e non a parole.
  • Prima di parlare, ascoltare, ascoltare bene, mettersi nei panni dell’altro.

Forse basterebbe questo per fare della vita un dono per tutti, come lo è stata la sua.

Grazie Gian per ciò che hai fatto e farai ancora per noi.

Alberto Sturla, suo compagno di nucleo:

Giampaolo e Mariuccia sono state tra le primissime persone che ho conosciuto quando mi sono trasferito a Savona, ormai 20 anni fa. Assieme agli altri volontari del Movimento dei Focolari sono stati una presenza costante nella mia vita. Non sono sicuro di essere riuscito a ricambiare l’amore che mi hanno sempre dimostrato (a me come ad altri). Giampaolo era più bravo con i fatti che con le parole, penso che il modo in cui ha vissuto questo lungo periodo di prova lo testimoni: con fiducia, mitezza e disponibilità ad offrire. Che poi sono le parole che lo descrivono meglio.

Sergio Gemme, ex responsabile del suo nucleo:

In estrema sintesi Gian è stato sempre un compagno di vita spirituale attento, generosissimo, sempre disponibile e infaticabile, almeno finché la salute glielo ha permesso. Una vero esempio di fraternità e amore per il prossimo.

Fabio Bertolo, referente dei volontari del Territorio Ligure:

Sabato Santo sono stato a Quiliano per salutare Giampaolo. Non ho mai frequentato Giampaolo, l’ho incrociato in passato durante i nostri incontri ma non ricordo di avere avuto occasione di scambiare due parole con lui.

L’ho conosciuto in questi ultimi anni, durante la pandemia, quando ha iniziato ad affrontare la malattia. Ogni tanto lo chiamavo per sentire come andava, lui mi aggiornava sui controlli che doveva fare, sulla incertezza della sua situazione, mi chiedeva riservatezza e lo sentivo nella serenità. Durante la pandemia, quando la sicurezza sanitaria lo consentiva, facevo qualche camminata per le colline delle mie parti e ogni tanto capitavo a far visita alla Fogliata, un piccolo Santuario Mariano sulle colline attorno a Casalnoceto. Mi veniva in mente Giampaolo, lo chiamavo, mi aggiornava e poi mi portavo davanti alla statua della Madonna a fianco della piccola chiesa e insieme recitavamo un’Ave Maria. Mi sembrava molto contento e io con lui. L’ultima volta è successo lo scorso Capodanno, quando io e Silvia siamo andati al Santuario della Fogliata, ho chiamato Giampaolo, ci siamo scambiati gli auguri e poi insieme a Silvia abbiamo recitato un’Ave Maria.

A Quiliano, ai suoi funerali, dopo l’omelia del Vescovo ci sono state le testimonianze di diverse persone, che hanno raccontato le loro piccole esperienze di vita quotidiana con Giampaolo, dalle quali traspariva la sensibilità, l’attenzione ad accogliere e ad aiutare il fratello o la sorella.

È andato in Paradiso un fratello che senza apparire ha seminato tra noi tanto Amore.

Carlo Grazioli, già responsabile dei volontari del Territorio Ligure:

Ricordo Giampaolo come un volontario con la “V” maiuscola. Con me ha sempre avuto una grande unità. Da Caponucleo seguiva e amava i volontari in modo particolare; suo punto fermo era l’incontro di nucleo. Viveva la spiritualità dell’Ideale in modo pieno e si fidava soprattutto di Gesù in Mezzo.

Pino Bottaro, uno dei primi volontari:

Con Giampaolo siamo stati in nucleo nei primi tempi dei Volontari (mi sembra nei primi anni ’70) e lo ricordo sempre proteso verso l’unità, col suo fare pacato e affettuoso. Qualche volta ci vedevamo a casa sua (non era ancora sposato con Mariuccia) e ho conosciuto anche sua madre che, rivolta a me, diceva: “ma come sei magro!”: spesso infatti arrivava con qualche dolcetto…

Ecco: proprio come la sua famiglia, Giampaolo era disponibile, amichevole, sempre pronto ad aiutare. Da quando è andato ad abitare a Quiliano, in provincia di Savona, ci siamo visti raramente.

Di lui ho il ricordo di un uomo di Dio.

Agostino Rivarola, un altro volontario dei “vecchi tempi” :

Forse perchè sono incaricato dell’aspetto del Verde, forse perchè si era creata fra noi una particolare intesa, o forse, meglio ancora, perchè scattava subito l’unità fra di noi, mi rapportavo con Giampaolo con una discreta frequenza. Lui era molto contento quando gli telefonavo: mi aggiornava minuziosamente del suo stato di salute, mi diceva degli esami, dei piccoli progressi, ma ultimamente anche di una certa stanchezza nel non vedere miglioramenti.

Certo è che che nell’ultimo periodo, durato diversi mesi, i disturbi aumentavano e, nello stesso tempo, lui capiva che i medici non trovavano un’adeguata soluzione ai suoi problemi, addirittura gli sembrava si fossero arresi. Malgrado la sofferenza, talora la difficoltà di parlare, tormentato da una tosse stizzosa che non gli dava tregua, Giampaolo continuava a confidare in Dio, cercando di dire ogni giorno, magari con fatica, ma con la volontà, il suo SI’ a Gesù Abbandonato.

Sono convinto che le sua sofferenze, accettate e offerte per amore, tornino a vantaggio della nostra Branca (volontari)  e dell’intera Opera (di Maria): quindi sento di dovergli dire un grande GRAZIE a nome di tutti !


Nel periodo in cui Giampaolo è stato responsabile del nucleo di Savona, nel suo gruppetto c’era anche Ruggero Badano, il papà di Chiara Luce: con lui ha condiviso tanti momenti preziosi,  spesso sostenendolo nella fatica nel far fronte alle innumerevoli e pressanti richieste che gli arrivavano da ogni parte a motivo della fama della giovane figlia.

Assieme a sua moglie Mariuccia, Giampaolo era particolarmente attento ai più bisognosi, con significative esperienze fatte anche di rapporti umani, oltre che di generosità concreta.

A causa di serie difficoltà di salute, ad un certo momento Giampaolo ha dovuto lasciare il suo lavoro al distributore, cedendolo ad un altro gestore. Una sorta di “prassi abituale” prevedeva un certo traffico “in nero”, ma lui e sua moglie hanno voluto fare le cose con regolarità, ricevendo poi una concreta e inaspettata gratificazione da parte dell’Azienda, constatando che il Signore non si lascia vincere in generosità e quando si “cerca prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia, il resto arriva in aggiunta”.

Lasciato il distributore, Giampaolo ha trovato impiego in una casa di cura gestita da una cooperativa facente capo al Movimento, dove ha prestato servizio per una dozzina di anni.

I dirigenti, il Personale, i pazienti stessi e i loro parenti sono sempre stati concordi nell’apprezzare l’operato di Giampi, sottolineando la sua eccezionale disponibilità, lo spirito di servizio, l’esecuzione accurata dei compiti affidati, fino a restare oltre l’orario di servizio perchè tutto fosse sistemato a dovere. La direzione poteva contare su di lui per lavori delicati e di una certa responsabilità: in pratica sapeva operare in tanti ambiti con il suo modo di fare silenzioso, ma concreto ed efficace: un prezioso aiuto anche in momenti di difficoltà gestionale.

Siamo davvero grati a Dio di aver avuto un compagno di viaggio come il nostro Giampaolo.

A cura di Agostino, Fabio e i Volontari della Liguria, Genova  maggio 2023

Chi volesse inviare contributi o foto significative può farlo Inserendo Commenti sul Sito , o mediante mail a: focolareliguria@gmail.com ; o anche tramite Agostino o Fabio.  Grazie Oscar 


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3 Risposte a “ALLORI GIAMPAOLO: un uomo di Dio che ha seminato Amore a piene mani”

  1. Grazie per le numerose testimonianze sulla vita di Giampaolo, un esempio di Volontario di Dio che ha coltivato la amicizia con Dio-Amore e saputo trafficare il grande talento dell’ideale dell’unità, dono incommensurabile dello Spirito Santo, come ci ha sempre assicurato Chiara Lubich con l’autorità di fondatrice.
    Non c’è che unirsi tutti con gioia al figlio don Alessio, ai compagni più stretti e alle famiglie per rendere gloria a Dio per il dono di Giampaolo, ulteriore esempio di vita intessuta di Vangelo, che da forza al nostro vivere quaggiù.

  2. Che bella questa carrellata di testimonianze: si sente la bellezza della fedeltà silenziosa e sorridente di Giampaolo e, insieme, la forza rigenerante dell’unità, che aiuta a realizzare il proprio disegno anche quando ci viene chiesto tutto. Alla fine sembra che anche il buio si trasformi in luce, e questo rimane per sempre. Grazie.

  3. un uomo e un volontario di Dio pieno di umanità e buon senso che mi ha molto aiutato .
    Vice presidente della Associazione Centro Socio-Culturale del Ponente Ligure è stato presente nelle programmazioni degli eventi e , secondo le sue possibilità, nella realizzazione di tanti eventi a Imperia dalla fondazione nel 2008 a quest’anno 2023 nel quale la Associazione ha dovuto chiudere.
    Guardava la realtà in modo semplice e vero , aperto a quanto era possibile e poi si realizzava con l’aiuto di tanti in zona e il sostegno del Centro Igino Giordani e la presenza negli eventi di Città Nuova che spiega , meglio di ogni altro, il significato del l’impegno concreto per Dio nel mondo attuale .
    Precursore di azioni a favore dei bisognosi della sua città lavorò in sinergia con la sua Diocesi .
    Dunque rimane , per questi motivi , mio modello ispiratore e mio amico in Cielo .

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